WILLIAM MALLORD TURNER SUI COLLI ALBANI ALLA RICERCA DELLA VILLA DI MARCO TULLIO CICERONE
J.W.M.Turner, La villa di Cicerone , 1839 (collezione privata) |
Il primo viaggio in Italia, si sa per un pittore
dell’Ottocento, era fonte di emozioni, studio e formazione culturale. Fondamentale,
lo fu anche per William Mallord Turner che oltrepassò le Alpi nell’estate del
1819. Non era giovanissimo aveva più di 40 anni. Aveva cominciato a lavorare
nel 1788 come disegnatore di architettura dipingendo anche stampe e sfondi su
commissione. Nel 1789 entrò alla Royal Academy e nel 1793, aveva già un proprio
studio, come disegnatore topografo. In tutti quegli anni si era affermato come
pittore di marine, poi s’appassionò alla mitologia alla maniera di Poussin e
Lorrain. Finalmente nel 1819 arriva in Italia: visiterà Venezia, Napoli e Roma
nel più classico itinerario del Grand Tour, in tutto resterà sei mesi, sino al
febbraio 1820. A Classical Tour Through Italy del Reverendo John Chetwode
Eustace fu la sua guida essenziale. Tanto importante che ne riporterà delle
sintesi nei suoi taccuini di viaggio.
A testimoniare il suo vivo e instancabile
interesse 23 album e una gran quantità di schizzi in gran parte conservati alla
Tate Gallery di Londra. Per la verità il suo primo approccio all’Italia
risaliva al 1802 ma in quell’occasione per la situazione politica non andò
oltre la Val d’Aosta. Nel 1819 Turner visita Roma e naturalmente i Castelli romani: Albano, Frascati,
Grottaferrata, Marino, Castel Gandolfo, Ariccia. A Frascati come testimoniano i
suoi album di schizzi visita tutte le ville: Aldobrandini, Lancellotti,
Taverna, Mondragone. L’album testimonia non solo l’interesse classico del
pittore per scorci e paesaggi e le luminosità ora intense ora evanescenti dell’ambiente,
Turner arriva a Frascati con una chiara intenzione, quella di vedere la Villa
di Marco Tullio Cicerone. Cicerone l’ aveva conosciuto attraverso la lente dell'arte,
come chiariscono i suoi appunti, tramite i pennelli di Richard Wilson che aveva
dipinto la villa di Cicerone. Un'altra traccia per capire l’interesse di Turner
per la figura di Cicerone è l’interesse che l’artista dedicò al lungo
poema pubblicato da Samuel Rogers nel
1792 intitolato 'The Pleasures of Memory' che naturalmente narrava dell’oratore.
Turner prima di intraprendere il suo lungo viaggio del resto si era avvicinato
alle suggestioni della cultura classica tra il 1816 e il 17 lavorando, insieme
a James Hakewill al volume pubblicato poi nel 1820. La prefazione dell’autore
ci svela infatti la collaborazione di Turner al progetto delle incisioni che
corredavano il volume “…returning his thanks to Mr. Turner, for the assistance
he has derived from his acknowledged skill and talent. As for himself, he
claims only the merit of having discharged his part with accuracy and
fidelity..”.
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