PROTEGGIAMO LA CREATIVITA'

Ieri Bamijan oggi Mosul. A scuola sin dalle elementari ci hanno insegnato l'importanza della cultura Assira. Con l'arte degli Assiro-babilonesi si aprivano i nostri libri di testo, almeno ai miei tempi, ho imparato ad apprezzarla  e poi mi sono spinta sull' Amu Darya e oltre per apprezzarla dal vero. Oggi i cinesi, che avevano tentato di azzerare la loro cultura, fanno proposte per "esportare" gli Uffizi a Shangai, ad Abu Dhabi tra poco meno di un anno dovrebbe aprile il Louvre Emirates: culture diverse che riconoscono nell'arte e nella cultura un ruolo, forse di solo business, comunque un ruolo e una funzione. A Mosul invece gli uomini dell'Isis devastano, con furia acciecante testimonianze del passato, il loro, e il nostro patrimonio universale: ciò che veramente sa parlare una lingua universale, la capacità creativa dell'uomo, qualunque, qualsiasi. Non voglio usare i filmati dell'Isis che girano in rete perché anche questi, è evidente, sono una provocazione per noi tutti. Dopo le vite umane, le bambine kamikaze, è la cultura, la storia, l'eredità dei nostri predecessori, lo spirito creativo ad essere attaccato. Certo ci sono motivazioni religiose ma costoro usano una scala di valori a nostro uso e consumo, già perché alcuni di loro sono cresciuti qui in Europa, in occidente....non riesco a non pensare a cosa potrebbe accadere in un prossimo futuro se le nostre sensibilità culturali continuassero a scivolare sempre più nell'indifferenza generale. Per questo tutti dovremmo mobilitarci per ridare il giusto spazio alle espressioni artistiche, qualunque esse siano, a tenere alte le nostre "bandiere" creative, culturali e ricordare che fare arte, farla in qualsiasi forma, e con qualsiasi mezzo e risultato, è stata la nostra crescita, la nostra via d'uscita. Non lasciare che la notizia di domani, imprevista oggi ma certamente sconvolgente, sovrasti e schiacci le nostre riflessioni, i nostri pochi valori unificanti come la capacità di tramettere pensiero tramite la creatività, l'arte e la bellezza. Non lasciare che questi reperti, sminuzzati e in pezzi, prima o poi, com'è stato per tanti di quelli del museo di Bagdad, arrivino sul mercato antiquario, alimentando così mercati illegali e soprattutto del terrore.

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