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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Ugo Correani, il designer frascatano delle Grandi Firme della moda italiana

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Il museo del gioiello di Vicenza, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera, ospita tra gli altri anche pezzi anche quelli di Ugo Correani. L’orafo, nato a Frascati, morì nel 1992, a 57 anni, è stato una delle firme più note nel mondo degli accessori "made in Italy". Formato alla scuola di Walter Albini Correani perfezionò una sua propria linea di gioielli e accessori che cominciarono a essere presto apprezzati nel mondo della moda. Negli anni Settata Valentino e Basile divennero suoi clienti e, presto, la collaborazione si allargò a Versace, Genny, Mario Valentino, Fendi, Karl Lagerfeld per Chanel e per Chloe'.  A Vicenza è esposta una collana Karl Lagerfeld per Chanel (collezione Haute couture Autunno/Inverno 1983/84) e realizzata da Ugo Correani. Strass e pietre sfaccettate in plastica con pendente in vetro sfaccettato, un omaggio alle forme archetipiche tanto amate da Madame. Lo scorso anno a Milano i

La Fontana frascatana di Sir William Russell Flint

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  Un acquerello di Sir William Russel Flint nato a Edimburgo nel 1880, intitolato " Fountain in Frascati" L'artista. famoso illustratore ed acquarellista presente a Roma a partire dal 1912 dove affittò uno studio con la moglie Sybil, per lasciarla allo scoppio della Grande Guerra, per essere arruolato. Lavoro per il Illustrated London news, realizzò le tavole per alcune preziose edizioni illustrate dei Canterbury Tales e l'Odissea. Nel 1936 fu nominato presidente della Britain's Royal Society of watercolour. Durante la sua permanenza a Roma subì, anch'egli il fascino delle giovani modelle di Anticoli Corrado, e Peppina divenne una delle sue muse ispiratrici.

A SPASSO CON JEAN HONORE FRAGONARD, A FRASCATI TRA BOSCHI DI PINI E GIOCHE D’ACQUA

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Temi galanti, talvolta addirittura licenziosi, e i motivi intimi, cari al gusto degli "amateurs" borghesi del suo tempo, giochi nel verde, Jean Honore Fragonard, pensionato dall'Accademia di Francia, uno dei massimi interpreti del Rococcò francese, arrivò a Roma nel 1756, rimase sette anni appassionandosi della pittura del Tintoretto ma anche di Pietro da Cortona. Strinse amicizia con Hubert Robert con cui nel l 1760 passa l'estate a Villa d'Este in Tivoli e da quel soggiorno derivano i disegni che fanno epoca nella storia del paesaggio, tra Poussin e Corot, l’artista ritrae   un'Italia da scenario teatrale, con i suoi terrazzi, le sue ville, le sue fontane, i suoi cipressi. Del resto annota Bergeret de Grancourt, con cui Fragonard torna in quei luoghi nel 1773, nel “ joural de voyage : “ il nostro artista ha approfittato di questo angolo di tipicamente italiano , dando un incantevole leggerezza ai platani antichi , ai viali di querce d al f