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Visualizzazione dei post da 2016

Paesaggio e patrimonio culturale in continuo deterioramento anche nel Lazio: l'allarme tra le righe del rapporto Bes Istat

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Come ogni anno l’Istat ha pubblicato recentemente il Rapporto Bes 2016: il benessere equo e sostenibile in Italia , e tra gli ambiti analizzati figura anche quello del Paesaggio e del Patrimonio Culturale. Il quadro tracciato è significativo. Non c'è da stare sereni non solo per quanto significano i dati ma sopratutto per il grande lavoro di sensibilizzazione che c'è da fare per salvaguardarlo. Ciò che emerge dagli indicatori non sono solo difficoltà ma soprattutto arretramenti, in parte riconducibili alla lunga crisi economica. Forti le disparità regionali riferibili alle politiche pubbliche: nella spesa comunale per la gestione del patrimonio culturale,   nella diffusione dell’abusivismo edilizio, nell’insoddisfazione per il paesaggio del luogo di vita   e nella preoccupazione per il deterioramento del paesaggio (più sentita al Nord). Si riduce la spesa pubblica destinata alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e continua a crescere il tasso d

ARTEMISIA GENTILESCHI IN MOSTRA A ROMA

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Simon Vouet, ritratto di Artemisia Gentileschi (particolare “L’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità...” (Roberto Longhi) Attraverso un arco temporale che va dal 1593 al 1653,   la mostra inaugurata oggi a Palazzo Braschi svela gli aspetti più autentici di Artemisia Gentileschi, pittrice di raro talento e straordinaria personalità. Un centinaio le opere sue e di altri grandi protagonisti della sua epoca, come Cristofano Allori,Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Gramatica e Jusepe de Ribera. Pittrice di prim’ordine, intellettuale effervescente, Artemisia, non si limitò alla gran maestria tecnica in pittura, ma   seppe trasformarla dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei, così come dagli antichi maestri. La parabola umana e professionale di Artemisia appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere

VILLA FALCONIERI, IL COMITATO INCONTRA IL COMMISSARIO PREFETTIZIO BRUNO STRATI

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Villa Falconieri i suoi giardini ed i terreni circostanti La storia è nota ma oggi vorrei tracciare un bilancio alla luce delle notizie giunte ieri (12 settembre )dal Commissario Straordinario di Frascati, Bruno Strati. Ovvero che entro settembre si giungerà ad un accordo sulle aperture della Villa. Cosa che a gran voce solo il Comitato civico per Villa Falconieri ha richiesto ormai da circa un anno e più. C he il Comune ieri, dopo quasi un anno di richieste del Comitato civico per Villa Falconieri, abbia incontrato il Demanio a pochi giorni dalla nota inoltrata al Commissario Straordinario e ci abbia incontrati è una notizia di rilievo. Siamo lieti che il Dr. Strati si sia dichiarato interessato e che si sia impegnato a riconoscere al Comitato civico per Villa Falconieri   un ruolo centrale nella gestione degli spazi di visita e aperture alla cittadinanza della Villa Falconieri. L’ANTEFATTO Villa Falconieri è la più antica tra le ville tuscolane realizzata su disegni

I TRIONFI CARNASCIALESCHI DI PAPA PAOLO III

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 Thomas, costumi carnevaleschi Ricchezza e opulenza a Roma si mostravano soprattutto a Carnevale. L'abbondanza mostrata in occasione dei festeggiamenti potevano dare al giudizio popolare l'impressione di una diffusa prosperità e munificenza del Papa. Insomma l’applicazione classica del detto latino e sempre valido del : “ panem et circenses ". Nella Roma traumatizzata dalle tristi vicende del Sacco del 1523, il carnevale non venne quasi più festeggiato fino all'elezione di Papa Paolo III Farnese, papa dal 1534 al 1549, a cui Frascati deve il suo riassetto urbanistico e naturalmente anche la tradizione del Carnevale. Paolo III colse per tre volte (nel 1536, nel 1539 e nel 1545) l'occasione di dare sfoggio di magnificenza durante il Carnevale utilizzando alcuni tra i migliori artisti del tempo per realizzare apparati e carri trionfali decorati con pitture e sculture, capolavori effimeri di cui ci resta poco. Papa Alessandro Farnese, uomo di grande c

CHI L'HA VISTO? LA FONTANA DI VERTUMNO A VILLA FALCONIERI

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Foto archivio Alinari databile 1920/30 C’ è chi su una semplice immagine, certo dipinta da J. Singer Sargent e Wilfred de Glem, ci fa business vendendo puzzles, e chi avendo l’originale non sa che farsene. E’ la triste sorte della fontana di Vertumno a villa Falconieri. In America l’acquerello del grande pittore è oggetto di merchandising, anche in rete, da noi, invece , diciamo che dal merchandising al mercanteggiamento   il passo è stato breve. Nel 2011 si era tornati a guardare alla divinità dei boschi e ella natura con vivo interesse. Un comunicato stampa di Colline Romane scriveva “…La Soprintendenza ha stanziato 400.000 euro per il recupero della fontana della Galera e della fontana del Vertumno, quest'ultima sommersa da una siepe di lauro cerasus che impedisce pure l'affaccio su Roma.” John Singer Sargent La Sovrintendente, secondo la nota, pareva convinta che “Sarà ripristinato anche l'impianto idrico delle fontane ora a secco”. Lavori fatti? Chissà. C

LA BANDIERA DELLE DONNE, STORIA AL FEMMINILE DEL TRICOLORE

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Bologna 1796: “ Brigida Zamboni e Barbara Borghi condanniamo a perpetua reclusione in una casa di correzione fuori della Legazione (in S. Michele a Roma ) colla confisca ecc ” Modena 1831: A Reggio Emilia la contessa Rosa Testi Rangoni viene condannata a tre anni di reclusione, Giudita Bellerio Sidoli lascia la città per un lungo esilio. A Venezia Entrichetta Castiglioni muore in galera dove era stata imprigionata per i moti di Modena.    Venezia 1853: Venezia la contessa Montalban Comello fu condannata a sette mesi di carcere duro. Tre date, tre storie di donne cucite con ago e filo di seta, legate da tre colori: il verde, il bianco e il rosso. Tre storie diverse che ruotano introno al tricolore. Storie che hanno assemblato e unito non solo scampoli di stoffa ma ideali di emancipazione e libertà dallo straniero. Cucire e ricamare, attività manuale, prevalentemente femminile   ma anche di pazienza e d’ingegno rivoluzionario. Attività essenziali nella vita quotidiana si