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Visualizzazione dei post da 2015

RINTOCCHI E OROLOGI ALLA ROMANA DI FRASCATI

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Che ore sono, se conti i rintocchi a Piazza San Rocco pare essere l’una, se arrivi in Piazza san Pietro e guardi l’orologio del campanile sinistro ti senti un poco frastornato e no capisci, poi guardi il campanile di destra e ti rassicuri, sono le 7 di mattina. Sono i rintocchi e gli orologi alla romana, quelli cioè che non riportano la tradizionale suddivisione del tempo in XII ore, ma in VI. Sono orologi solari, che indicavano, al suono delle campane, le antiche Ore Italiche adottate, a Roma, dalla Chiesa verso la fine del XIII secolo. Le ore venivano scandite considerando l’inizio della misurazione del tempo dall’Avemaria della sera, poco dopo il tramonto, e non dalla mezzanotte. Per garantire una migliore comprensione dell’ora, era anche prevista la cosiddetta ribotta : dopo circa un minuto, si ripeteva lo stesso numero di rintocchi per rendere così comprensibile l’ora anche per i più distratti. Dopo la discesa di Napoleone in Italia fu introdotta l’Ora Oltramontana o alla

VILLA FALCONIERI; CORSI E RICORSI STORICI

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Corsi e ricorsi della storia, tutta, anche quella tuscolana e delle sue ville. L’Invalsi ( Istituto di Valutazione del Sisitema educativo afferente al Miur), l’estate scorsa ha lasciato la prestigiosa sede di Villa Falconieri per approdare a Roma. Sede prestigiosa, villa Falconieri, ma fatiscente riportano resoconti appunti ed alcuni articoli di stampa relativi alla chiusura dell’Invalsi. Certamente   trasandati e degradati il giardino ed il laghetto che tanta parte, hanno avuto nella pittura e nella letteratura internazionale. Ecco cosa accadde nei primi 20 anni del secolo scorso dal punto di vita della proprietà della villa:   Dalla rivista mensile EMPORIUM, Agosto 1906                         “ La Germania ha acquistato la famosa villa Falconieri a Frascati e la ha destinata a sede della sua   Accademia romana di belle arti. I giornali hanno detto che l'acquisto è stato fatto da un ricchissimo banchiere israelita, il Mendelssohn- Bartholdy, discendente del famoso music

VILLA MUTI E VILLA CONTI VISTE DA THOMAS HARTLEY CROMEK

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  Thomas Hartley Cromek(1809-1873) figlio di un incisore inglese arrivò in Italia nel 1830 in compagnia della madre e si stabilì a Firenze. Affascinato dalla Campagna romana, nel 1832 lo troviamo certamente a Frascati, ospite a Villa Muti di Edward Cheney. Lo attesta un acquerello datato 20 giugno di quell’anno. Tra la Toscana e Roma trascorse circa   20 anni   della sua vita: dipingeva paesaggi ma soprattutto impartiva lezioni di disegno ai turisti, e tra i suoi allievi più noti, nel 1837 si può annoverare un’ altro importante artista come Edward Lear. Certamente presente per qualche tempo ad Ariccia nel 1849 tornò forzatamente in Inghilterra dopo lo scoppio della Prima guerra d’indipendenza. Restano ancora inediti i suoi diari intitolati. Reminiscences at Home and Abroad , 1812-1855, ritrovati alla metà degli Novecento in cui racconta dettagliatamente del suo lavoro in Italia e Grecia.    Nelle foto in basso : 2 scorci di Villa Muti   Ariccia Interno di Palaz

LUIS FRANCOIS CASSAS – LE VISIONI ROMANTICHE CHE RAPIRONO GOETHE

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"... i disegni di Cassas mostrano una inusuale bellezza. Sono rapito da ciò che trasmettono” scrisse   di lui Johan Wolfgang von Goethe. In linea con il gusto Romantico del tempo esaltò la sublime bellezza della natura alla ricerca anche dell’esotoco e trascendente. Cassas espose le vedute dei suoi viaggi ai Salon del 1804 e 1814. Ed oggi, sino a febbraio prossimo sarà possibile vistare la mostra a lui dedicata a Tours. Louis-François Cassas(1756-1827) architetto scultore e pittore   giunse in Italia nel 1778 visitando Roma, Venezia, Napoli e la Sicilia. A Roma prese alloggio da esterno presso l’Accademia di Francia. Appuntò nei suoi taccuini schizzi di tutto ciò che vide mostrando particolare attenzione per le rovine Romane, memori della grandezza dell’antica civiltà e per la natura dei castelli romani. Ninfeo villa Aldobrandini  villa Mondragone Panorama con Frascati Villa Aldobrandini Schizzo di Villa Aldobrandini dai giardini  

FRASCATI IN TOUR 2 - ROBERT HENRY CHENEY, SIR WALTER SCOTT A VILLA MUTI

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Villa Muti, Robert Henry Cheney “ La bellezza di questa villa incantevole mi fa venire una gran voglia di prenderla in affitto per un lungo periodo, e convinto come sono di non poter vivere da nessun’altra parte se non in Italia, ho quindi iniziato una trattativa con M.me Muti per affittarla per tre anni .) (…) M.me Muti alla fine accetterà le mie condizioni. 150 piastre l’anno per tre anni. È davvero una gioia evitare il trasloco e tutte le noie che mi aspettavo. (diario Fox 7/8 ott. 1828). Ogni cerchia intellettuale nazionale, a Frascati aveva i suoi luoghi d’elezione: i tedeschi   villa Falconieri gli inglesi   Villa Muti. Negli anni intorno al 1830 ad abitarla fu il colto e agiato pittore Robert Henry Cheney con suo fratello   Edward e la sua cerchia, non tanto di artisti quanto di giovani intellettuali destinati alla politica. E dai diari di due di loro, Henry Edward Fox (1802-1859) che affitta la vita insieme al pittore e che di lì a poco intraprenderà una brillante carr

FRASCATI IN TOUR - JOHN SIRGENT SARGENT & FRIEND - IMPRESSIONISTI AMERICANI NEI GIARDINI TUSCOLANI

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John Sirgent Sargent La Fontana d Villa Torlonia Gli occhi sono socchiusi, Wilfrid, adagiato contro la balaustra gode dello scrosciar lieve delle acque e non sembra badare ad altro, neppure a quella donna che seduta sul blocco modanato di pietra sperone guarda in lontananza, e dipinge en plein air, forse l’ immensità della Campagna Romana. Qualche schizzo della fontana di villa Torlonia, s’impasta ai colori, e li rinfresca dall’ultima calura di un estate che sta per chiudersi. . Lui, familiarmente chiamato Premp è in maniche di camicia e sembra un “gigalò”. Siamo nell’estate 1907 a Frascati. E’ l’elegante tocco di John Sirgent Sargent ad immortalare questo momento di vacanza tuscolana di Jane Emmet e Wilfrid De Glehms nel dipinto   tornato da pochi giorni dopo la grande mostra al Met di New York alla sua sede dell’Art Institut di Chicago.  Nozze di Jane Emmet e Wilfrid  de Glehn Da una decina d’anni circa Wilfrid e Jane, partecipavano alle “spedizioni d’arte e di bellezza

JOSIAH WEDGWOOD FOLGORATO SULLA VIA DI FRASCATI

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  British Museum, vaso Portland Manifattura Wedgwood “ This vase was discovered in the seventeenth century in a tomb three miles from Rome, on the Frascati road.”   William   C. Prime nel 1878 nella sua storia della porcellana, del 1878, descrive il vaso più famoso della Manifattura Wedgwood ispirato al cosiddetto Vaso Potland, oggi al British Museum. La prima testimonianza del vaso è quella fornita dal provenzale Nicolas-Claude Fabris de Peiresc (1580-1637), che lo vide nella collezione del cardinale Del Monte a Roma nell'inverno del 1600-1601. Il luogo di rinvenimento è incerto, sebbene Pietro Santi Bartoli ( Gli antichi Sepolcri , Roma 1697) sostenesse che era stato trovato nel mausoleo conosciuto come il Monte del Grano, 4 km fuori delle Mura Aureliane, vicino alla Via Tuscolana. Paso di mano in mano finche alla fine del 700 arrivò nelle mani della Duchessa di Portland. A fine Settecento   il mercato antiquario era molto attivo e come Volpato a Roma   aveva iniziato

PAPA FRANCESCO E BEATA TERESA CASINI DA FRASCATI

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"Ieri, a Frascati - ha detto il Santo Padre domenica scorsa all'Angelus - è stata proclamata beata madre Teresa Casini, fondatrice delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù. Donna contemplativa e missionaria - ha sottolineato -, ha fatto della sua vita un'oblazione di preghiera e di carità concreta a sostegno dei sacerdoti. Ringraziamo il Signore per la sua testimonianza". Voleva diventare Santa, lo ripeteva sin da quando era ragazzina. Teresa Casini, è stata beatificata sabato scorso, nella sua città natale, Frascati, dal Cardinal Angelo Amato, rappresentante di Papa Francesco e Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Una funzione difficile da capire, lontana anni luce dal vivere quotidiano, eppure un occasione mancata di conoscenza sopratutto per le donne, anche per chi, come me non è certamente un campione di fede. Che la Chiesa abbia riconosciuto l’operato di una donna che voleva a tutti i costi curare le piaghe di un’umanità ferita, in particolar

ARTISTI E MUSE DIMENTICATI. FRANZ LUDWIG CATEL, VITTORIA CALDONI E IL GIOVANE FULVIO MEROLLI

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 Si è svolta la settimana scorsa alle scuderie Aldobrandini di Frascati la manifestazione di premiazione delle borse di studio Franz Ludwig Catel. Non tutti sanno, ne sapevano in sala, che anche un giovane scultore tusclano, Fulvio Merolli, l’ ha vinto qualche anno fa(di lui ricordo il bassorilievo per le Scuole Pie e la scultura realizzata con altri artisti a Villa Sciarra intitolata Megatterre). Come del resto difficile è stato capire, nel contesto della premiazione chi fu Catel e l’eventuale legame col territorio tuscolano. Ma chi era Franz Ludowig Catel? Per chi non è riuscito a saperlo l’altra sera Catel(1778-1856), berlinese, figlio di un giocattolaio si stabilì a Roma nel 1811 trovando la sua fortuna di pittore e chi oggi si trova a passeggiare per Trastevere, può imbattersi in quel Pio Istituto Catel che il pittore tedesco volle eretto proprio con il suo patrimonio e che dal 1873 aiuta, con il nome artisti tedeschi ed italiani, promuovendo concorsi e borse di studio. E

GEORGE SAND, LA RAGAZZA DI ALBANO E VITTORIA CALDONI

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   da Horace Vernet, Vittoria d'Albano, particolare  Preferiva il lago di Nemi piccolo e più selvaggio, ma arrivata ad Albano, ergendosi sopra la “desertica” campagna romana che tanto l’aveva fatta soffrire, certamente ammirò il verde e i maestosi lecci delle Gallerie. George Sand, foto Nadar Ne La Daniella, George Sand, lo chiarisce bene: “ Je donnera préférence au petit lac Némi, dont le cadre n'est guère plus grandiose que celui du lac Albano, mais dont ies rives sont adorablement jolies .» . George Sand già prima del suo viaggio del 1855 nei Castelli Romani, conosceva bene Tuscolo tramite le opere del Canina, e, di Albano, certamente aveva approfonditamente studiato le donne ritratte dai tanti artisti che passarono tra i boschi i vicoli e le rive del lago. Ancora nel 1866 scriveva e ricordava in: « ce ne sont pas les femmes d'Albano, c'est autre chose c'est moins beau et plus touchant ». Albano dunque ricorre nei suoi scritti letterari ma no

UNA WUNDERKAMMER PER I CASTELLI ROMANI E IL "MERAVIGLIOSO" IRROMPE A FRASCATI NELLA NUOVA GALLERIA THEODORA

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 Interno della Galleria Theodora a Frascati " È del poeta il fin la meraviglia " scriveva, circa quattrocento anni fa il Cavalier Giambattista Marino (1569- 1625), uno dei più importanti esponenti della poesia barocca. Il cavalier Marino vissuto negli anni di Caravaggio, Domenichino, Guido Reni e dei Carracci, solo per citare i più famosi, continuava dicendo “.. parlo dell'eccellente e non del goffo, / chi non sa far stupir, vada alla striglia ”. Poi, con il correre del tempo, “il fin” sarebbe mutato, diventando dapprima “la sorpresa”, “il sentimento”, “l'emozione”, “l'ideale” , “la realtà”, “il sociale”, “la pittura stessa”, per arrivare, ad oggi che potremmo definirlo “gioco dell'intelligenza”, “la riflessione”, “il far pensare”. Ecco, tutto questo è ciò che si vive e respira entrando nelle sale della nuova galleria Theodora di   Claudio Tosti e Loretta Polidori,. una wunderkammer Scala neoclassica La Galleria Theodora appena inaugura