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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

I TRIONFI CARNASCIALESCHI DI PAPA PAOLO III

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 Thomas, costumi carnevaleschi Ricchezza e opulenza a Roma si mostravano soprattutto a Carnevale. L'abbondanza mostrata in occasione dei festeggiamenti potevano dare al giudizio popolare l'impressione di una diffusa prosperità e munificenza del Papa. Insomma l’applicazione classica del detto latino e sempre valido del : “ panem et circenses ". Nella Roma traumatizzata dalle tristi vicende del Sacco del 1523, il carnevale non venne quasi più festeggiato fino all'elezione di Papa Paolo III Farnese, papa dal 1534 al 1549, a cui Frascati deve il suo riassetto urbanistico e naturalmente anche la tradizione del Carnevale. Paolo III colse per tre volte (nel 1536, nel 1539 e nel 1545) l'occasione di dare sfoggio di magnificenza durante il Carnevale utilizzando alcuni tra i migliori artisti del tempo per realizzare apparati e carri trionfali decorati con pitture e sculture, capolavori effimeri di cui ci resta poco. Papa Alessandro Farnese, uomo di grande c

CHI L'HA VISTO? LA FONTANA DI VERTUMNO A VILLA FALCONIERI

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Foto archivio Alinari databile 1920/30 C’ è chi su una semplice immagine, certo dipinta da J. Singer Sargent e Wilfred de Glem, ci fa business vendendo puzzles, e chi avendo l’originale non sa che farsene. E’ la triste sorte della fontana di Vertumno a villa Falconieri. In America l’acquerello del grande pittore è oggetto di merchandising, anche in rete, da noi, invece , diciamo che dal merchandising al mercanteggiamento   il passo è stato breve. Nel 2011 si era tornati a guardare alla divinità dei boschi e ella natura con vivo interesse. Un comunicato stampa di Colline Romane scriveva “…La Soprintendenza ha stanziato 400.000 euro per il recupero della fontana della Galera e della fontana del Vertumno, quest'ultima sommersa da una siepe di lauro cerasus che impedisce pure l'affaccio su Roma.” John Singer Sargent La Sovrintendente, secondo la nota, pareva convinta che “Sarà ripristinato anche l'impianto idrico delle fontane ora a secco”. Lavori fatti? Chissà. C

LA BANDIERA DELLE DONNE, STORIA AL FEMMINILE DEL TRICOLORE

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Bologna 1796: “ Brigida Zamboni e Barbara Borghi condanniamo a perpetua reclusione in una casa di correzione fuori della Legazione (in S. Michele a Roma ) colla confisca ecc ” Modena 1831: A Reggio Emilia la contessa Rosa Testi Rangoni viene condannata a tre anni di reclusione, Giudita Bellerio Sidoli lascia la città per un lungo esilio. A Venezia Entrichetta Castiglioni muore in galera dove era stata imprigionata per i moti di Modena.    Venezia 1853: Venezia la contessa Montalban Comello fu condannata a sette mesi di carcere duro. Tre date, tre storie di donne cucite con ago e filo di seta, legate da tre colori: il verde, il bianco e il rosso. Tre storie diverse che ruotano introno al tricolore. Storie che hanno assemblato e unito non solo scampoli di stoffa ma ideali di emancipazione e libertà dallo straniero. Cucire e ricamare, attività manuale, prevalentemente femminile   ma anche di pazienza e d’ingegno rivoluzionario. Attività essenziali nella vita quotidiana si