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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

DALLA REGINA DI SARDEGNA AL CUSTODE DI TUSCOLO,LA STORIA DELLA CASINA FIRMATA VOSS

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“Proprio in alto(….) sul sito dell’antico foro, si trova una casetta che non ha l’eguale al mondo. L’ha costruita Luciano Bonaparte quando il Tuscolo gli apparteneva; e si dice che la Regina di Sardegna(…) ne avesse fatto una sala da tè. (….)Una sera che andammo insieme a cavallo fino al Tuscolo, mi condusse lì. E lo fece in modo tale che mi ritrovai d’improvviso davanti a una parete della casa. (…) di fatto in quella parete vi sono più statue, ornamenti e resti di marmo che mattoni. Alcune figure si sporgono dal muro e danno l’impressione di emergere dalle pietre come spiriti. Una mano enorme serrata come in una lotta mortale spunta fuori… Ma soprattutto vi è un volto terribile: il volto pallido di una giovane tenera donna. Solo il capo emerge dolorosamente dal muro. Orrore, terrore e paura della morte le hanno fatto spalancare gli occhi. Ella sospira, geme si lamenta, urla. Si sforza di uscire ma è murata: vuole vivere ma deve morire.(….) Cola mi condusse alla porta, mi prese

FRASCATI NELLE SCENE DI TOSCA DI VICTORIEN SARDOU E SARAH BERNHARDT

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Travestito da donna Angelotti meditava di fuggire da Roma facendo tappa a Frascati. Anche La Tosca, almeno in una sua piccola parte e nell’originale francese, non sfuggi al fascino che i nostri luoghi hanno esercitato su artisti e uomini di cultura francesi. Victorien Sardou, celebre e prolifico drammaturgo , ambientò la fuga in una villa, non meglio identificata, di Frascati.  Il testo di Sardou, messo in scena per la prima volta il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi, aveva come protagonista Sarah Bernhardt. L’opera più nota è firmata Giacomo Puccini, fu proprio il maestro che assistendo alla rappresentazione parigina chiese ai suoi librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica di rielaborarla. L'opera teatrale poggia su tre temi chiave: la stoia, l’avventura, l’amore. Il dramma si svolge nella Roma ottocentesca. Sardou ci offre una minuziosa descrizione degli ambienti storici, senza tralasciare nessun particolare tramite i dialoghi dei personaggi. L

COROT PAESAGGI E LUCI DEI CASTELLI

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campagna romana In compagnia dell’amico Johann Karl Baehr (1801-1869), pittore di origine lettone conosciuto durante le lezioni nell’a telier di Jean Victor Bertin, Corot intraprende, nel settembre del 1825, il suo primo viaggio in ltalia, scendendo a tappe attraverso la Svizzera e le Alpi, in direzione di Roma. I due amici giungono a destinazione a dicembre e si stabiliscono, inizialmente, nel quartiere degli stranieri, in un palazzo davanti Trinità dei Monti. Piove e fa fresso, non appena arrivato, l’artista si procura tutto quello che può essergli utile per il suo mestiere d’artista e per potersi dedicare totalmente agli studi dal vero. Egli sceglie i luoghi più noti, quelli divenuti immortali grazie al ricordo dei grandi artisti, Poussin, al di sopra di tutti, verso il quale Corot nutre una vera e propria dedizione e a cui rende omaggio seguendone le “leggendarie passeggiate”. Dintorni di Frascati I soggetti scelti, così come la prospettiva e gli schemi compositivi