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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

PROTEGGIAMO LA CREATIVITA'

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Ieri Bamijan oggi Mosul. A scuola sin dalle elementari ci hanno insegnato l'importanza della cultura Assira. Con l'arte degli Assiro-babilonesi si aprivano i nostri libri di testo, almeno ai miei tempi, ho imparato ad apprezzarla  e poi mi sono spinta sull' Amu Darya e oltre per apprezzarla dal vero. Oggi i cinesi, che avevano tentato di azzerare la loro cultura, fanno proposte per "esportare" gli Uffizi a Shangai, ad Abu Dhabi tra poco meno di un anno dovrebbe aprile il Louvre Emirates: culture diverse che riconoscono nell'arte e nella cultura un ruolo, forse di solo business, comunque un ruolo e una funzione. A Mosul invece gli uomini dell'Isis devastano, con furia acciecante testimonianze del passato, il loro, e il nostro patrimonio universale: ciò che veramente sa parlare una lingua universale, la capacità creativa dell'uomo, qualunque, qualsiasi. Non voglio usare i filmati dell'Isis che girano in rete perché anche questi, è evidente, sono un

FRASCATI VAL BENE UN SERVIZIO DA TEA !

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    Alberghi, caffè, giardini, posate e porcellane, chi più ne ha più ne metta. Il nome Frascati andava di moda sino alla metà del secolo scorso e la fantasia straniera si sbizzarriva a nominare luoghi e cose, le più disparate, con il nome della cittadina tanto amata: bastava la parola per evocare  eleganza e bellezza. Non poteva quindi mancare anche una linea di porcellane,  lo realizzo il famoso marchio inglese Copeland e Spode. La nota casa ne produsse uno nel XX secolo denominato appunto Frascati e contraddistinoto dalla sigla S3555.  Si tratta di servizi da tavola bianchi con un bell’intreccio di pampini e uva color verde su fondo bianco: Servizi di piatti, zuppiere piatti da portata e tazze da brodo. Naturalmente non poteva mancare il servizio da tea e più ampiamente per la colazione, come quello andato in asta nel 2006 da Chrietie’s e aggiudicato per circa 2.600 euro ad Amsterdam.          

LE REGOLE PER FESTEGGIARE CARNEVALE A FRASCATI IN UN MANIFESTO DEL 1856

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Testo del Bando di CArnevale 1856 ritrovato da Claudio Tosti Il carnevale era una festa prettamente romana. Al Corso si davano appuntamento tutti: romani e stranieri, popolani e nobili, politici ed ecclesiastici. Tutti in maschera a far battaglie con gli antenati dei coriandoli, palline di gesso, a mangiar confetti e indovinare chi fosse la bella ragazza abbigliata da cortigiana, spesso seduta su una specie di portantina per essere meglio ammirata. Per gli stranieri però le giovani Frascatane, vestite con i loro costumi erano certamente le più belle parola di Alexandre Dumas! Tutti a piedi o in carrozza e “ nel mezzo del cocchio son due panieri; l'uno pieno di confettini a granuola di gesso, e l'altro di massetti di fiori. (…)E gli è una gioia a vedere que' nobili e ricchi giovanotti stranieri scalmanarsi a gittar manciate e mestolate di confetti sulla folla del popolo, e a far lune e soli e stelle sulle schiene, perocché i confetti rompendosi e sfarinandosi fan sull

ARNALDO E VINCENZO MECOZZI :LA PITTURA SACRA BRASILIANA PORTA LA LORO FIRMA

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 Arnaldo Mecozzi, sagrada-família-em-desterro Le più importanti fabbriche ecclesiastiche del primo ventennio del XX secolo a San Paolo del Brasile sono di firma frascatana, e più precisamente di Arnaldo Mecozzi e del figlio Vincenzo. Arnaldo era nato a Frascati il 14 settembre 1876, morirà in Brasile il 19 maggio 1932. Arnaldo Mecozzi, Il pittore fa i suoi studi in Italia,   a Roma nella Regia Accademia di Belle Arti e frequenta poi lo studio dei pittori Mariani e Palombi. Il 12 Ottobre 1903 sposa Leonilde Graziani nella Chiesa di S. Bonaventura, dalla loro unione nasceranno Amalia (1905) e Vincenzo (1909-1964. Il suo esordio pittorico fu proprio nella Chiesa dei frati minori, dove dipinse la volta a cui farà seguito la decorazione della Chiesa Parrocchiale di Rocca Priora. Successivamente lo troviamo attivo nella Badia di Grottaferrata, poi nella Chiesa di San Rocco e nella chiesa Parrocchiale di Rocca di Papa. Restauri piccole opere ma anche insegnamento. Per

TRA FITNESS E POESIA L'ESTATE DI FANNY KEMBLE A VILLA TAVERNA

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 Cacchiatelli Paolo e Gregorio Gleter, Pinacoteca Lombarda Harriet Hosmer L’Estate del 1846 fu torrida, a Roma spirava lo scirocco e gli stranieri nordici soffrivano terribilmente la calura. Al caldo per Frances Anne Kemble s’aggiungeva una situazione familiare difficile, stava divorziando dal marito e i figli erano lontani. A casa, in America, il marito infedele faceva ricorso alla manodopera schiavile per le sue piantagioni e lei no, proprio non lo ammetteva. Frances Anne, era un’affermata attrice inglese, aveva avuto gran successo recitando Shakespeare, poi in una turnee   americana aveva conosciuto Pierce Butler e nel 1834 l’aveva sposato. Le frizioni si erano tramutate in dissidi violenti e nel 1846 era ad un passo dal divorzio. In quell’anno aveva bisogno di riposo, di prendere le distanze da quella triste situazione. Cosi decise di raggiungere la sorella a Roma. Arrivata l’estate però l’aria era irrespirabile, i Castelli Romani erano un rifugio per tutti, d’estate.

J.M TURNER TRA PRATAPORCI E LE VILLE TUSCOLANE

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Turner sapeva bene cosa visitare ai Castelli Romani, Frascati e Prata Porcia in primis. Già proprio Prata Porci che da qualche anno ha perso la sua denominazione per trovare una più “elegante” definizione in Pietra Porzia!. Sul grande pittore inglese in visita ai Castelli romani abbiamo già scritto a proposito del suo interesse per Cicerone e le Tusculane disputationes e della sua della collaborazione con Hakewill per il libro A Picturesque Tour of Italy: From Drawings Made in 1816-1817, London 1820. Ma è stata una vera sorpresa trovare la citazione della contrada di Prata porci. Dai taccuini emerge ben chiaro insemen ad una lista di luoghi dei Castelli romani annotati non solo a parole ma anche con piccoli disegni tratti dalle da alcune stampe disegnate da John ‘Warwick’ Smith e incise da William Byrne. Questo è il testo “ To Frascati Monte Catone Prata Porcia | Lake Regillus Mt Agidus Preneste – | Horatii and Curatii supposed to be Cneius | Pompey Aricia or La Riccia ancient |

CARLOANTONIO LONGI TRA FRASCATI E STAR CINEMATOGRAFICHE

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“A  chi  nell’immediato dopoguerra percorreva, ragazzo, le strade delle grandi e medie città d’Italia ancora ingombre di macerie e tutto ciò che stava attorno pareva inesorabilmente immerso in quello stesso grigio senso di precarietà che si era diffuso sulla società dopo l’immane disastro, alcune isole di colori attraevano l’attenzione e – consequenzialmente – colpivano la fantasia. Erano i manifesti cinematografici, che riportavano nell’Europa devastata dagli eventi bellici e divisa nelle sfere di influenza dei blocchi contrapposti da ideologie diverse e antagonistiche, gli aspetti più attraenti della way of life d’oltreoceano, insieme con la inevitabile celebrazione delle imprese dei liberatori .” Bruno Santi in questo breve testo coglie un emozione che certamente a Frascati conoscono in tanti. Non sappiamo se Carloantonio Longi era a Frascati quel disastroso 8 settembre del 1943. Certamente anche le macerie tuscolane saranno state colorate, negli anni successivi, dai suoi prim

WILLIAM MALLORD TURNER SUI COLLI ALBANI ALLA RICERCA DELLA VILLA DI MARCO TULLIO CICERONE

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 J.W.M.Turner, La villa di Cicerone , 1839 (collezione privata) Il primo viaggio in Italia, si sa per un pittore dell’Ottocento, era fonte di emozioni, studio e formazione culturale. Fondamentale, lo fu anche per William Mallord Turner che oltrepassò le Alpi nell’estate del 1819. Non era giovanissimo aveva più di 40 anni. Aveva cominciato a lavorare nel 1788 come disegnatore di architettura dipingendo anche stampe e sfondi su commissione. Nel 1789 entrò alla Royal Academy e nel 1793, aveva già un proprio studio, come disegnatore topografo. In tutti quegli anni si era affermato come pittore di marine, poi s’appassionò alla mitologia alla maniera di Poussin e Lorrain. Finalmente nel 1819 arriva in Italia: visiterà Venezia, Napoli e Roma nel più classico itinerario del Grand Tour, in tutto resterà sei mesi, sino al febbraio 1820. A Classical Tour Through Italy del Reverendo John Chetwode Eustace fu la sua guida essenziale. Tanto importante che ne riporterà delle sintesi nei suo

CICERONE E AUGUSTO. IL LIBRO SCRITTO DA ROBERTO TOPPETTA PRESENTATO A FRASCATI DAL PROFESSOR MALAVOLTA

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 FRASCATI HERITAGE  Esordio per l’Associazione Culturale Frascati Heritage che con il patrocinio del Comune di Frascati ha organizzato un incontro per presentare il volume IL Divo Augusto. A presentare il libro di Roberto Toppetta, volto storico del giornalismo del Tg3, sono intervenuti il Professor Mariano Malavolta, ordinario di Storia Romana all’ Università di Roma 2 e  Giovanna Cappelli, direttrice delle scuderie Aldobrandini e l'archeologa Barbara Nobiloni.  Il Divo Augusto, protagonista della biografia che nel bimillenario della morte Toppetta ha dedicato, con sapienza di ricerca e gusto per la divulgazione, al grande imperatore romano fu un uomo che esercitò il potere per tutta la sua vita e che sfidando i tempi ancora suscita discussioni ed interesse. La serata svoltasi sabato 31 gennaio presso la Sala degli Specchi del Comune ha avuto come tema principale il rapporto tra Marco Tullio Cicerone e Ottaviano, come si faceva chiamare agli esordi della sua carriera politi