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Visualizzazione dei post da 2022

GIORNALISTI IN OSTERIA, HANS BARTH TRA LA CAMPAGNA ROMANA E I CASTELLI ROMANI IN CERCA DEL “GOCCETTO BONO” DI VINO FRASCATI

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Nel 1910  uscì nella prima edizione italiana Osteria: guida spirituale delle osterie italiane da Verona a Capri, a firma del giornalista tedesco Hans Barth, la prima guida enogastronomica d’Italia. Con una prefazione illustre, quella di Grabriele D’Annunzio, che indubbiamente contribuì alla fortuna del volume. “È la prefazione dell’Astemio al libro del Beone” scrisse, scherzando, il Vate in una lettera al direttore del Corriere della Sera (Luigi Albertini) per chiederne la pubblicazione sul giornale. Hans Barth – scrive Giovanni Bistolfi il traduttore del testo -  […] h a avuto la bizzarra e utile idea di offrire ai suoi connazionali una guida pratica, sincera e sicura, per le osterie da lui visitate. […] Egli ha cercato i luoghi più umili, più caratteristici, più frequentati dal popolo, e ha segnate a brevi tratti le sue impressioni. Dove ha trovato il miglior vino, il suo spirito si è innalzato a visioni storiche e artistiche, le quali danno alla guida un sapore letterario ”. Nell’im

GIORNALISTI ALL’ OSTERIA, HANS BARTH E LA PRIMA GUIDA ENOGASTRONOMICA D’ITALIA

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  Est! Est! Est! Italianischer Schenkenführer  (Lipsia, A. Schwartz): è il libro che, nel 1900, inaugura la letteratura di viaggio enogastronomico,  un «vademecum e breviario del bere», così lo definisce l’autore tesso nella prefazione, per raccontare usi e costumi enologici delle città di Venezia, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma e i Castelli Romani, Napoli e Capri. E’ una prima «topografia delle osterie» italiane a cui ne seguirà un’altra 8 anni dopo dal titolo Osteria: guida spirituale delle osterie italiane .  A scriverla è Hans Barth, giornalista dal piglio provocatorio che dopo la laurea in filosofia a Zurigo, venne a Roma nel 1866 per collaborare con il «Berliner Tageblatt», noto giornale tedesco, per il quale sarà corrispondente per circa quarant’anni. Spaziando dalla storia alla politica, dalla cronaca alla ‘terza pagina’. E come giornalista era solito mescere inchiostro schietto, audace e critico sui propri giudizi: più volte mise a rischio i già delicati rappor

CASANOVE: RIGENERARE E SEDURRE CON L’ARTE

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                                                                                                                              Ugo Lo Pinto, Pandora CasaNove è l’originale mostra collettiva che nasce dall’ idea di nove artisti con   l’obbiettivo di  rigenerare  una casa urbana e nel contempo sedurre come un “Casanova” , Giochi d’arte e di parole che accomunano   artisti diversi tra loro per stile, ricerca e età ma tutti con lo stesso intento “   ripulire lo sguardo ”  come usava dire Renato Tambor.  Raimondo Bonamici, Cecilia De Paolis, Ugo Lo Pinto, Carlo Marchetti,  Claudio Marini, Mario Nalli, Paolo Romani, Stefano Trappolini, Daniela Zannetti#9 espongono a Via Cola di Rienzo in un appartamento al civico 190, all’interno 9. Dal ricorrere del numero nove ecco il titolo CasaNove.   Ogni week end sino al 2 luglio quando dalla “residenza urbana” gli artisti si trasferiranno in un seicentesco Casale   tra Velletri   e Cisterna.   Una mostra,   che è un “transito” uno spostamento, un p

FRASCATI: UNA SETTIMANA DI POESIA E MUSICA

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T ra gli ospiti della 12° edizione de La Forza della Poesia: Wrongonyou , Marco Morandi, Giovanna Marini, I RossoPorpora, Elena Farnova          (Wrongonyou)  Sette note, sette giornate di studio, approfondimento, letture, mostre e spettacoli, dedicate alla poesia in musica. “ Dagli Aedi ai cantautori Poesia in musica” è il tema scelto quest’anno per La Forza della Poesia in programma a Frascati dal 7 al 13 maggio. Dalla poesia ai Madrigali, dall’Opera alla canzone d’autore italiana, questo il ricco programma della “manifestazione di punta e di eccellenza di Frascati, uno degli esempi più belli di cittadinanza attiva - dice la Sindaca di Frascati Francesca Sbardella che, ha patrocinato l’evento - Un grande impegno di rilevanza culturale, storica, documentale e scientifica - prosegue Sbardella - visto che per una settimana docenti, studiosi e artisti di fama nazionale e internazionale si incontrano a Frascati, nelle Scuderie Aldobrandin i,

IL GATTO SIAMESE DI ALDO FABRIZI E I DIPINTI DI MARIO TITI

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Un fil di lacca, colata e quasi tessuta sulla tela. Questa la strabiliante tecnica pittorica di Mario Titi, artista di cui si celebra sino all’8 maggio, a Frascati, il centenario dalla nascita. In esposizione presso Le Scuderie Aldobrandini una selezione delle 120 tele dedicate alla Divina Commedia. Noto per le sue opere realizzate con la personalissima tecnica della “colata” espose e viaggiò in tutta Europa, a New York la sua città del cuore, in Canada, Brasile, Argentina, Messico. E’ il pittore dei riflessi guizzanti e del colore smagliante, del dinamismo aereo e leggero, del tessuto brillante colato dal barattolo direttamente sulla tela posata a terra. Mario Titi torna oggi alla ribalta con questa mostra organizzata dal Centro Studi e Documentazioni Storiche Frascati, con il patrocinio del Comune di Frascati e dell’Istituto Regionale delle Ville Tuscolane (IRVIT) che si presta ad una lettura critica che va ben oltre il legame empatico ed emotivo che si deve ad un cittadino illust

A FRASCATI SAN FILIPPO E GIACOMO SI CELEBRANO CON IL DIXIT DOMINUS DI HANDEL

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Era il 1707, il primo giorno di maggio, a Frascati si festeggiavano i santi Patroni: gli apostoli Filippo e Giacomo e nella cattedrale di San Pietro risuonano le note del salmo Dixit Dominus scritto da Hendel ed eseguito, in prima assoluta diremmo oggi, proprio a Frascati. A sostenerlo è la musicologa Ursula Kirkendale grazie al ritrovamento di alcuni documenti dall'Archivio segreto vaticano pubblicati dalla stessa studiosa che offrono molte testimonianze sull'attività di Handel a Roma e nel Lazio durante gli anni 1707 e 1708. La musica era una componente fondamentale della villeggiatura della nobiltà romana che saliva ai colli. In quell’anno sulle colline tuscolane, qualche giorno prima del primo maggio era arrivato l’Ambasciatore spagnolo con la sua famiglia. (Valesio “Diario di Roma” , 20 aprile). Quel giorno secondo il diarista la famiglia dell’Ambasciatore Uceda si apprestava a festeggiare l’onomastico del re di Spagna. Valesio, infatti annota che: "Celebrandosi h

LA MAGA CIRCE E DONNA OLIMPIA ACCOLGONO LEOPOLDO DE MEDICI A VILLA ALDOBRANDINI

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Era inverno e a Villa Belvedere fervevano i lavori, correva l’anno 1668. Tutto era stato pianificato con largo anticipo per la grande festa che si sarebbe tenuta il 16 maggio dell’anno successivo, il 1668. A villa Aldobrandini in quegli anni, i più fastosi, era consuetudine organizzare concerti e rappresentazioni teatrali in occasione di eventi particolari e per onorare ospiti illustri. L’ascesa di Leopoldo de Medici alla porpora cardinalizia avvenuta nel dicembre del 1667 rappresentava uno di questi. Un importante avvenimento per la numerosa e influente comunità toscana a Roma che fin dal tempo dei Papi Medici agli inizi del secolo precedente costituiva una realtà di primo piano nelle dinamiche della Città Eterna e che con l’elezione a Cardinale del fratello del Gran Duca Ferdinando II otteneva un altro prestigioso successo. Non stupisce quindi che un personaggio influente di quella comunità come la Principessa di Rossano, Olimpia Aldobrandini, si sia subito mossa per organizza

La regina Cristina di Svezia e l'Eremo di Camaldoli

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…. Qui Cristina si propose di comandar calma al suo fervido ingegno al suo cor bollente… (Tullio Dandolo, 1853, ll settentrione dell'Europa e dell'America nel secolo passato) Gli “accampamenti di Dio”, vale a dire i raggruppamenti delle casette camaldolesi nei rispettivi cenobi, ancora oggi esistenti a Camaldoli, in passato ospito eremiti ma anche personaggi illustri come il cardinale Passionei e la regina Cristina di Svezia che nel 1656, ormai convertita al cristianesimo, accompagnata da un gruppo di uomini e donne, fu ammessa al luogo tramite dispensa papale. Nella foto un dipinto di GASPAR DOUGHET Veduta dell’eremo di Camaldoli presso Frascati, 1670-1675 collezione Cariplo. Il monastero di Camaldoli, nei pressi di Frascati, immerso nella fiorente vegetazione boschiva dei Castelli, edificato agli inizi del Seicento grazie agli auspici di papa Paolo V. L’artista inserisce la veduta dell’eremo in un ambiente pastorale, con la consueta scena di genere dei du

MAGICI PAESAGGI TUSCOLANI DIPINTI DA ILLUSTRI PENNE/KAREN BLIXEN

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I Castelli Romani e Frascati sono stati spesso scenario in cui ambientare racconti, romanzi e novelle o più semplicemente in cui, gli scrittori, hanno fatto muovere personaggi fantastici o reali. Così è per l’intrigante Pellegrina Leoni, nata dalla penna di KAREN BLIXEN nel 1934. La scrittrice danese (1885-1962), di cui ricorre quest’anno il cinquantenario della morte, con una vita complessa ed avventurosa che si riflette nella sua opera più nota: La mia Africa, visitò Roma per la prima volta nel 1914 con il fratello Thomas. La scrittrice si rivela al mondo letterario a cinquanta anni, clamorosamente, negli anni '30 con le Sette storie gotiche. Una raccolta di storie, sulla scia della miglior letteratura ottocentesca del genere, intrise di fantasmi, figure e situazioni con sfondo sovranaturale. Così è anche per il racconto I SOGNATORI. Protagonisti Lincoln e Pellegrina Leoni, grande cantante d’opera che, dopo un incendio alla Scala di Milano, perde la voce e decide di vivere, l

MONICA VITTI A FRASCATI

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Un tango passionale, un duello scabroso e a seni nudi con una baronessa interpretata da Sylva Koscina, una dichiarazione d’amore tra le ortensie e i platani orientali di Villa Aldobrandini ma anche giovane che convola a nozze nella Cattedrale di San Pietro insieme alle sue amiche di scena Sandra Mondaini e Bice Valori. Monica Vitti a Frascati possiamo ricordarla così con le scene di Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, film del 1970 diretto da Marcello Fondato per cui vinse un David di Donatello e Le Dritte, pellicola in bianco e nero del 1958 di Mario Amendola con Franco Fabrizi, Paolo Panelli, Riccardo Garrone e Memmo Carotenuto. Dalla commedia all’italiana in parte girata a via Annibal Caro e sul sagrato della Cattedrale al film sulla vita di Ninì Tirabusciò, che prende il titolo dalla celebre canzone che rievoca i primi anni del XIX secolo: dall'assassinio del re Umberto I del 1900 all'entrata dell'Italia in guerra nel 1914. I saloni e i giardini di villa