CASANOVE: RIGENERARE E SEDURRE CON L’ARTE

 

                                                             

                                                             Ugo Lo Pinto, Pandora


CasaNove è l’originale mostra collettiva che nasce dall’ idea di nove artisti con  l’obbiettivo di rigenerare una casa urbana e nel contempo sedurre come un “Casanova” , Giochi d’arte e di parole che accomunano  artisti diversi tra loro per stile, ricerca e età ma tutti con lo stesso intento “ ripulire lo sguardo”  come usava dire Renato Tambor.  Raimondo Bonamici, Cecilia De Paolis, Ugo Lo Pinto, Carlo Marchetti,  Claudio Marini, Mario Nalli, Paolo Romani, Stefano Trappolini, Daniela Zannetti#9 espongono a Via Cola di Rienzo in un appartamento al civico 190, all’interno 9. Dal ricorrere del numero nove ecco il titolo CasaNove.  Ogni week end sino al 2 luglio quando dalla “residenza urbana” gli artisti si trasferiranno in un seicentesco Casale  tra Velletri  e Cisterna.   Una mostra,  che è un “transito” uno spostamento, un passaggio da un luogo ad un altro, investigando lo spazio e come bussola d’orientamento una convinzione che affonda le radici nel pensiero di Germano Celant: arte “come limite iniziale del possibile”.

Paolo Romani, Haiku

Gli artisti transitano, si postano in città, nella Capitale, e fuori città, nella campagna, per mantenere un dialogo tra interno ed esterno: trovare uno spazio fisico e di riflessione in un mondo che in una corsa accelerata rotola in un altrove inesplorato e indefinito. Una riflessione che parte da lontano prima della pandemia, un transito secolare iniziato solo 2 anni fa ma che sostanzia un repentino ed imprevedibile cambiamento. Tutto cambia, transita, ad eccezione dell’ispirazione dell’artista e del suo atto creativo, della fermezza della sua visione, la risolutezza dell’agire “che non comporta alcuna colpa – dicono gli organizzatori della mostra Daniela Zannetti e Carlo Marchetti- E’ il cosiddetto mal d’arte che filtra come i lavori degli artisti filtrano luce e materia.”  

                                Daniela Zannetti, Cartella clinica-mal d'arte, cavaliere meccanico

La mostra prende le mosse dal concept della Casa d'artista, del manifesto collettivo di autori legati da rapporti amicali ed artistici degli eventi del 2020 che si è trasformata nell’esposizione OperaDomus e poi nella mostra omonima alle Scuderie Aldobrandini di Frascati. La pandemia ha invaso questi spazi artistici in uno “stop and go” costante che oggi finalmente torna in totale e libera presenza, ma che trova un mondo e una società cambiate.

                                          Carlo Marchetti, Paesaggi interiori, particolare


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