A FRASCATI SAN FILIPPO E GIACOMO SI CELEBRANO CON IL DIXIT DOMINUS DI HANDEL

Era il 1707, il primo giorno di maggio, a Frascati si festeggiavano i santi Patroni: gli apostoli Filippo e Giacomo e nella cattedrale di San Pietro risuonano le note del salmo Dixit Dominus scritto da Hendel ed eseguito, in prima assoluta diremmo oggi, proprio a Frascati. A sostenerlo è la musicologa Ursula Kirkendale grazie al ritrovamento di alcuni documenti dall'Archivio segreto vaticano pubblicati dalla stessa studiosa che offrono molte testimonianze sull'attività di Handel a Roma e nel Lazio durante gli anni 1707 e 1708. La musica era una componente fondamentale della villeggiatura della nobiltà romana che saliva ai colli. In quell’anno sulle colline tuscolane, qualche giorno prima del primo maggio era arrivato l’Ambasciatore spagnolo con la sua famiglia. (Valesio “Diario di Roma” , 20 aprile). Quel giorno secondo il diarista la famiglia dell’Ambasciatore Uceda si apprestava a festeggiare l’onomastico del re di Spagna. Valesio, infatti annota che: "Celebrandosi hoggi la festa de' ss. apostoli Filippo e Giacomo, il nome del primo de' quali ritiene il re Filippo V di Spagna, l'ambasciatore cattolico, che si trattiene a Frascati, fece lauto pasto, essendovisi portati di Roma gl'auditori di Rota Molines et Omagna spagnoli e Polignac francese con gli cardinali Del Giudice e Tremoglie". È quindi possibile che lo stesso ambasciatore, o uno dei suoi illustri ospiti, abbia voluto omaggiare il regnante anche con un grande evento musicale scritto dal "pupillo" dei potenti romani del momento. La stesura del Dixit Dominus va ascritta alla primavera del 1707, a pochi mesi dall'arrivo del giovane Händel, ventiduenne, in Italia. Fino a quel momento il compositore si era cimentato soprattutto nel repertorio profano con una serie di Cantate, da Aminta e Fillide a Donna che in ciel, dal Delirio Amoroso a Diana cacciatrice fino all'ammiccante Udite il mio consiglio (scritta il 18 marzo a Civitavecchia sulla brigantina del marchese Francesco Maria Ruspoli in occasione di un banchetto con i governatori della città per un "consiglio" di guerra). Il mese di aprile si apre invece con due lavori a carattere sacro: la Cantata Nella stagione di viole e rose eseguita il 3 aprile a Massa per la Domenica-Laetare (Festa della Rosa) e il grandioso mottetto Dixit Dominus la cui datazione è confermata dallo stesso autografo handeliano: "S[olo] D[eo] G[loria] / G. F. Hendel / 1707/ li [...] d'aprile / Roma". Nel 1959 lo studioso James Hall ipotizzò che tale lavoro fosse stato commissionato dal Cardinale Carlo Colonna per la grande festa di Nostra Signora del Monte Carmelo a Santa Maria di Monte Santo, che egli patrocinava ogni 16 luglio in Piazza del Popolo, ma sia il notevole lasso di tempo fra la scrittura e l'esecuzione (tre mesi, nel Settecento, rendevano un lavoro già "vecchio" e certamente non sarebbe stato prestigioso per un personaggio del calibro di Colonna proporre un'opera chiusa da tempo in un cassetto), sia il carattere del testo suscitarono parecchi dubbi in proposito, aprendo la strada alla più convincente ipotesi della musicologa Ursula Kirkendale. (Bibliografia: Ursula Kirkendale, Handel con Ruspoli: nuovi documenti dall'Archivio segreto vaticano; Jonathan Keats, Handel. The Man and His Music; David Hunter,The Lives of George Frideric Handel; Donald Burrows, Handel)

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