Frascati 17 settembre 1914 . LA GRande Guerra s'avvicina


Quarantuno mesi di guerra per oltre 4 milioni d’italiani. L’estate del 1914 segna l’inizio del primo conflitto mondiale. L’Italia entrerà in guerra, effettivamente, solo il 24 maggio 1914. “Exciting and tortuous was the progress of the political conspiracy inside Italy which began- annota lo storico John Whittam  nel suo studio The Politics of the Italian Army: 1861-1918 - suitably in a Frascati albergo on 17 september.”
In Italia il dibattito tra interventisti e neutralisti in quei mesi, in cui già si combatteva in mezza Europa,  fu ampio, e la maggioranza della popolazione non voleva la guerra. Leggendo fondi d’archivio e diari si scopre che il governo italiano aveva affrontato il tema  assai presto e che le basi per l’ingresso nel conflitto furono gettate in un albergo di Frascati dove la sera del 17 settembre 1914 erano convenuti Antonio Salandra e Ferdinando Martini.
Il colloquio tra il Presidente del Consiglio e l’influente ministro delle Colonie era avvenuto “in un’atmosfera vagamente cospirativa ma casalinga” scriveva Gabriele de Rosa nell’introduzione alla pubblicazione del diario di Ferdinando Martini, già nel 1966.
Il ministro – ricorda Corrado Augias in un libro del 2013 (Il Paese in vendita: Società segrete, corruttori e faccendieri nell'Italia) – era "un uomo - come ebbe a dire Spadolini - a cui nessun orizzonte fu negato, ma che non è possibile catalogare e rinchiudere dentro nessuna cerchia".
Il Diario 1914-1918 del ministro, dunque, rivela, tra l'altro, che in pratica furono Martini e Salandra a decidere l'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria. Entrambi si trovavano a Frascati con la famiglia era il a Frascati il 17 settembre 1914.  Eravamo –scrive Martini - appena seduti che il figlio di Salandra a nome e per commissione dell’On. Ciraolo ci avverte di parlar piano: la camera accanto è abitata e in questo albergo le porte sono così sottili che la voce passa per così dire, attraverso(…). Nella camera accanto alla mia abita il pianista Sgambati e la sua signora: gente onesta. Potremmo anche fidarci che non ripeterebbero parole udite, se gravi. Tuttavia parliamo a bassa voce”
A bassa voce dunque fu delineata la manovra che, all’insaputa di Giolitti nettamente contrario ma con l’appoggio di Sonnino e quello ondeggiante del re, doveva in 8 mesi portare alla guerra contro l’Austria a fianco dell’Intesa. Certo nell’immaginazione degli interlocutori di Frascati, come in quella di molte altre persone influenti o comuni, la guerra non sarebbe dovuta durare più di un’estate al punto che all’agosto 1915 accennare a un problema di indumenti invernali per l’esercito era considerato troppo pessimista. Tanto meno erano previsti i circa 600 mila morti, il milione di feriti(451 mia invalidi) oltre alle decine di migliaia di ammalati e gli innumerevoli sconvolgimenti individuali e collettivi, nazionali e mondiali per cui la grande guerra costituisce lo spartiacque comportamentale ,emotivo, psicologico tra due epoche.
 
Ferdinando Mancini
 
Giovanni Sgambati
 
Grand Hotel di Frascati
 
                                                                     Antonio Salandra

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