Dipingere con le note suonare con i pennelli. Il diario di viaggio multimediale di Fanny Mendelshon e Wilhem Hensel nei Castelli Romani
Luci, colori, danze e musica, non
solo restavano negli occhi, nelle orecchie e nel cuore dei grandi viaggatori
ottocenteschi ispirandoli ed emozionandoli come una delle prerogative italiane
e della campagna romana, spesso l’induceva a nuove composizioni. Delle opere
settecentesche, come ad esempio de La Frascatana di Paisiello, sappiamo molto,
meno indagato è l’Ottocento e i suoi autori. Ancor meno delle donne
compositrici come Fanny Mendelsohn Hensel, che tra i vari Lieder scrisse anche
un saltarello romano per pianoforte.
Come si relazionavano pittori e musicisti con
i modelli etnici e musicali tuscolani? Con
le danzatrici le ballerine di saltarello? Decine e decine di stampe, acquerelli
mostrano l’ambizione dei pittori di riuscire a dare ritmo e movimento alle loro
opere ritraendo questo ballo veloce e saltato, di passi facili e ritmati. Le
opere pittoriche potrebbero aver avuto funzione di modello per le composizioni
musicali, ponendoci di fronte a un caso di influenza stilistica da un’espressione
artistica a un’altra? L’attenzione sulla descrizione in poesia di un’opera
d’arte visiva è cosa ormai nota meno l’influenza di un opera grafica sulla composizione
nel tentativo di dar vita, di muovere nel tempo ciò che per sua natura è fissato,
in maniera analoga a quanto avviene nei tableaux vivants. Un esempio di
composizione musicale e produzione pittorica accoppiate come souvenir di
viaggio è il Reisealbum di Wilhelm e Fanny Hensel, prodotto soltanto per
uso privato, e oggi custodito negli archivi della Biblioteca nazionale di
Berlino.
Nel 1839 /40 Fanny moglie del noto pittore Wilhelm Hensel, e sorella
del famoso musicista Felix Mendelssohn, viaggiò attraverso l’Italia. Fanny e Wilhelm realizzarono un album
di viaggio, una raccolta di brani caratteristici per pianoforte e di
composizioni vocali scritte da Fanny che ‘illustravano’ musicalmente svariate
scene e paesaggi italiani dipinti dal marito. Tra di essi naturalmente Tivoli e
la Campagna Romana.
Ogni brano recava sulla prima pagina un disegno di Wilhelm,
di carattere e contenuto simili a quelli della composizione musicale. In questo
modo musica e rappresentazione pittorica diventano una sorta di diario di
viaggio multimediale, inseribile a buon diritto nella tradizione dei resoconti
di viaggio del Grand Tour.
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