Da Frascati a Castel Gandolfo in viaggio con Lady Burlington



Importante spartiacque nella storia italiana del viaggio sono gli anni Quaranta del XVII secolo, quando le nuove straordinarie scoperte archeologiche di Ercolano (1738) e Pompei (1748) determinarono nuove coordinate negli itinerari italiani. Fino ad allora era stato possibile riconoscere i viaggiatori dalla loro provenienza e si parlava, a buon diritto, di viaggiatori inglesi piuttosto che francesi identificabili nel fatto che gli uni prediligevano Venezia, gli altri Roma, fin dai tempi di Rabelais. Intorno alla metà del Settecento si assiste, invece, a quella che è stata chiamata la 'internazionalizzazione' del Grand Tour (De Seta, 1982) che unifica gli itinerari (da nord a sud) incardinandosi intorno all'epicentro costituito dalle due città. L''internazionalizzazione' costituisce il risvolto materiale di un concetto sopranazionale dell'Europa, concetto tipicamente settecentesco, segno della cultura cosmopolitica che si sta affermando.
Contestualmente la durata del viaggio comincia ad assottigliarsi, segno di una minore disponibilità economica e mentale. Nel Settecento si assiste al sorgere di un altro importante fenomeno, vale a dire la cospicua presenza delle donne nel novero di infaticabili, appassionate viaggiatrici dallo sguardo sensibile, acuto, innovativo, refrattario ai luoghi comuni. Il viaggio, e in particolare la narrazione del viaggio, aprono alla donna spazi inediti che le consentono di travalicare il limitato circuito delle incombenze domestiche e di affermare il diritto a esprimersi, a manifestare libertà di opinioni e indipendenza di giudizio.
E il dato più significativo è che le donne si presentano come straordinarie autrici di libri di viaggio. E’ a questa tradizione di abili redattrici di guide, di autrici di memorie e di osservazioni itinerarie che dobbiamo la non meno straordinaria fioritura di interpreti del viaggio italiano in età romantica. Sarà proprio l’inglese Marianna Starke ad inaugurare la fiorente stagione della letteratura di viaggio femminile. Sono di questi anni a cavallo del Romanticismo che verranno dati alle stampe inglesi: Travels in Italy, Between the Years 1792 and 1798….with Instructions for the Use of Invalids and Families, 2 vols, London, R.Phillips, 1802; Travels on the Continent, London, 1820; Travels in Europe for the Use of the Travellers on the Continent, London, 1828.
All' inizio dell'Ottocento allontanarsi dalla propria patria per molti mesi, a volte per anni, per visitare luoghi mitici descritti in tanti racconti e trattati, significava mettere alla prova la propria identità, verificare i valori su cui essa si fondava per sceglierla come la migliore tra quelle possibili. Si percorreva l'Italia come un luogo letterario e una terra filosofica contenitrice di evocazioni e di stimoli. Come la maggior parte dei viaggiatori di quegli anni anche le donne furono in un primo momento più interessate alle tracce storiche del passato glorioso dell'Italia che ai suoi abitanti, perché ancora legate allo stereotipo che vedeva l'Italia come una terra ricca di tesori artistici, ma abitata da selvaggi. Dopo il Congresso di Vienna, infatti, l'Italia romantica fu oggetto di nuovi miti e il viaggio, con la modernizzazione della società, acquistò nuovi ritmi e incarnò nuovi valori. Le aspirazioni culturali si impoverirono, facendo prevalere quelle di pura evasione. La scoperta del viaggio è sempre meno personale e sempre più sintonizzata sulle informazioni predisposte dalla 'guida'.

Roma
Mettendo in evidenza il contrasto tra antico e moderno, le donne si distaccavano dalla concezione settecentesca del viaggio in Italia inteso come un Grand Tour nella classicità e iniziavano a concepire il viaggio come strumento di conoscenza dei popoli e delle tradizioni del presente. E’ probabilmente anche il caso di Lady Blanche Burlington, dama di Compagnia della Regina Vittoria che nel 1838 visita l’Italia. Arriva in Italia certamente infatuata dai racconti che la famiglia le aveva fatto: dalla lunga permanenza pluriennale della Duchessa del Devonshire, animatrice di salotti romani alla fine del Settecento per finire a suo zio, Lord Cavendish, grande estimatore del Canova e totalmente votato alla personalità della nipotina Blanche. Dei gusti artistici di Lady Blanche si conosce poco poiché morì appena ventottenne ma certamente ci ha lasciato un prezioso carnet di disegni del suo viaggio in Italia che ci aiuta a riscostruire i suoi percorsi.
Roma
Dal mercato antiquario lentamente emergono singoli fogli che pian piano ci fanno ripercorrere il suo viaggio. Arriva da Nord, dal Lago di Como per fermarsi in Toscana a Firenze e dintorni per poi arrivare nella Città Eterna. A Roma disegna molto: trinità dei monti presa dai vicoli intorno a Piazza di Spagna, I fori, il Ghetto. Numerosi sono i disegni, ben delineati e di mano esperta che ritraggono anche i dintorni di Roma: Subiaco, la campagna romana la Via Appia, Frascati, Grottaferrata, Marino, Castel Gandolfo. Tratto sicuro su carta grigia, con rare lumeggiature di biacca, immaginiamo Lady Blanche seduta su uno sgabello con in mano il suo calepino davanti ai panorami castellani in compagna della miglior nobiltà romana che certamente, anche in quegli anni, come fecero per la nonna decenni prima, si contendevano la sua compagnia. Eccola affacciarsi dai terrazzamenti di Villa Lanellotti sul panorama dei tetti di Frascati e della Campagna Romana, e ritrarre i tetti del borgo tuscolano e il retro di san Pietro, oppure fermarsi ai piedi della torre medioevale del Vallone di Marino. Il classico riposo per guardare il lago di Castel Gandolfo dall’alto forse sarà stato motivo di una scampagnata e di un pic nic sul prato. A Grottaferrata visita la biblioteca e il chiostro ritraendone il portone d’ingresso. Una decina di disegni che denotano una permanenza tuscolana abbastanza prolungata iniziata naturalmente dopo aver intrapreso, ed essersi soffermata, a ritrarre le rovine della Via Appia.
In basso i disegni apparsi sul mercato relativi ai Castelli Romani

Faascati

Frascati

Castel Gandolfo

CAstel GAndolfo


Subiaco

Grottaferrata

Appia Antica
Soriano

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