Edith Warthon e Maxfild Parrish a Villa Torlonia

di Emanuela Bruni

La caravilla di Annibal Caro nel 1607 passa al Cardinale Scipione Borghese. Inizia così una nuova fase di importanti lavori sia nella villa, che nel giardino. A Giovanni Fontana, Flaminio Ponzio e Carlo Maderno, fu affidato l'incarico di occuparsi della realizzazione delle nuove fontane e dell'acquedotto necessario alla loro alimentazione. Sorgono così il grandioso teatro delle acque a monte della villa, la peschiera al di sopra delle cascate, e la fontana "del candeliere", collocata nel piazzale belvedere.
Qui e in basso due rilievi da collezione francese
Nei terrazzamenti superiori, ai lati della cascata, vi erano folti boschetti mentre nei terrazzamenti in basso furono progettati giardini all'italiana con aiuole a disegni geometrici con colture basse e fiorite. Davanti alla villa è la terrazza belvedere con la fontana "del candeliere" disegnata dal Ponzio. Il Maderno ideò invece il teatro delle acque, costituito da una lunga parete alla base del declivio, scandita da numerose nicchie, intervallate da pilastri, arricchite da elementi decorativi quali statue e vasi.
Nell'Ottocento il parco subisce le trasformazioni dettate dal nuovo gusto: il giardino all'italiana viene sostituito da gruppi e file di alberi intersecati da sentieri; al centro il viale di platani. Le stampe più antiche e i più recenti disegni forniscono eloquenti immagini del giardino. Le descrizioni, numerose soprattutto del secolo scorso, esaltano come uno dei più grandi e belli della zona. Il suo fascino non sfugge a John Sergent Singer che a cavallo del 1900 la dipinge in tanti suoi scorci.
John Sergent Sargent
La peschiera inondata di luce piena e dorata ci fa ascoltare gli scrosci della fontana di mezzo mentre le balaustre di pietra sperone sono pronte ad accogliere dame vestite da passeggio. Gli imponenti fondali del Maderno ritratti in piena luce contrastano con l’ oscurità dei viali di lecci. Così le ritrae anche Maxfield Parrish illustrando un articolo di Edith Warthon nel  1907 che proprio in proprio in quegli anni anche
la visita e la studia: 
illustrazione di Maxfield Parrish
Dei giardini formali di questa villa resta solo l’ampia gradinata a terrazze che ora conduce ad un boschetto di lecci che si trova allo stesso livello del primo piano della villa. Il boschetto è percorso da vialetti muscosi che portano a radure circolari, dove fontane straripano dai loro bacini di pietra e panche sono sistemate nell’ombra profonda. Il viale centrale, sulla stessa linea della villa, porta, attraverso il bosco, ad un grande semicerchio erboso ai piedi di una collina coperta di lecci. Alla sua base, questa collina è retta da una galleria con venti nicchie, divise da pilastri, ciascuna contenente una fontana. Nel centro, c’è una grande costruzione barocca in pietra, dalla quale l’acqua sgorga in un bacino semicircolare che riceve anche la cascata che proviene dalla cima della collina. Questa cascata è il più bell’esempio di architettura di fontane a Frascati. Scende attraverso una serie di lastre di pietra inclinate ed è raccolta da quattro bacini ovali, ognuno leggermente più largo di quello superiore. Da ogni lato, scalini di pietra seguono la curva dei bacini, salgono verso uno spiazzo erboso, con una terrazza la cui balaustra sovrasta il corso della cascata. Questo spazio superiore è circondato da lecci, e nel suo centro è situata una delle più belle fontane d’Italia – un ampio bacino bordato da una balaustra riccamente scolpita. Il progetto di questa fontana è un interessante esempio della varietà con la quale gli architetti italiani di esterni davano forma alle loro vasche. Anche nei giardini minori il disegno di queste fontane è reso vario con gusto e originalità: anche le piccole fonti nel muro sono degne di attento studio.” 

 

Commenti

  1. Le piccole fontane ai lati in armonia con il Palazzo e la fontana del Maderno, Le fontane quando la parte del parco è passato al Comune di Frascati sono state spostate in altro logo del parco in quanto i nuovi "confini" avevano "rotto" l'armonia originaria. Mi piacerebbe conoscere chi è stato a ordinare lo spostamento della fontana e ricollocata al suo posto originale per digliene "quattro"

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

CHI L'HA VISTO? LA FONTANA DI VERTUMNO A VILLA FALCONIERI

Mary Gayley Senni, La signora delle iris e il Roseto di Roma

DALLA REGINA DI SARDEGNA AL CUSTODE DI TUSCOLO,LA STORIA DELLA CASINA FIRMATA VOSS