Il 21 ottobre nella
Sala degli Specchi l’associazione L’alternativa ha organizzato un incontro
pubblico con Stefano Sepe dal titolo gli Organi
di governo e Governo e le amministrazioni pubbliche.
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Stefano Sepe |
Stefano Sepe oltre ad
insegnare presso la Scuola Nazionale di Pubblica Amministrazione e alla Luiss
scrive molto su riviste, giornali e ha al suo attivo una lunghissima
bibliografia. Voglio solo ricordare l’ultimo suo libro, tra i tanti tutti
peraltro leggibilissimi anche dai non addetti ai lavori. Un libro che sembra
riflettere tanti di quei dilemmi che emergono su questa pagina. E’ appena
uscito per i tipi della Luiss un libro scritto da lui e da Ersilia Crobe intitolato
“La comunicazione partecipata. Narrare
l’azione pubblica coinvolgendo i cittadini”. L’intento, dichiarato, è quello di fare
«cerniera» tra saperi, rapporti giuridici, attività entro il più ampio
perimetro dei diritti di cittadinanza. In questo panorama la comunicazione
pubblica diventa strumento essenziale per attivare processi partecipativi e per
legittimare l'azione dei pubblici poteri.
In tale scenario la comunicazione -
divenuta una funzione costitutiva e, insieme, una policy trasversale
dell'azione pubblica - è il veicolo per alimentare condivisione delle scelte
pubbliche e per promuovere l'affermazione di una amministrazione partecipata.
Qualità/comunicazione/partecipazione rappresentano i lati di un triangolo
virtuoso dello "Stato relazionale", del quale la comunicazione è
l'elemento che mette a sistema e in connessione i diversi attori dell'arena
sociale sui problemi di interesse generale e sulle dinamiche dell'azione delle
istituzioni. L’incontro quindi potrà essere un’occasione per
considerazioni di grande interesse sul rapporto strettissimo che intercorre tra
comunicazione istituzionale e cittadinanza. «Società, diritti, doveri»,
esordisce il volume in un quadro di grave crisi economica che sta scuotendo gli
equilibri istituzionali delle grandi socialdemocrazie obbliga a una revisione
dei paradigmi di azione dei pubblici poteri. E’ necessario, secondo gli autori,
favorire l’avanzamento dei confini della partecipazione dei soggetti coinvolti,
«dai partiti politici ai soggetti privati portatori di interessi specifici,
dalle associazioni dei cittadini agli esperti di settore ed intellettuali: una
realtà di corpi intermedi che possono creare tessuto sociale, politico e
democratico». Veicolo per alimentare condivisione delle scelte pubbliche e per
promuovere l’affermazione di una amministrazione partecipata, la comunicazione
istituzionale è il medium che mette a sistema e in connessione i diversi attori
dell'arena sociale sui problemi di interesse generale e sulle dinamiche
dell'azione delle istituzioni. E’ un «potente strumento di cambiamento
dell’amministrazione e, nel contempo,un fattore centrale per rendere operanti i
diritti di cittadinanza. Strumento, in sintesi, per un nuovo patto tra Stato e
cittadini» Informare e comunicare sono, in questo senso, gli strumenti per
colmare il fossato pubblico-privato .Il tema, cruciale ed urgente, rimanda
direttamente alla qualità della nostra democrazia, alla capacità dei poteri
pubblici di rispondere alle istanze che arrivano dalla società, alla
possibilità per i
cives di misurare i risultati dell’agire
amministrativo attraverso un «governo misurabile», alla legittimità stessa
della politica.
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