COROT PAESAGGI E LUCI DEI CASTELLI





campagna romana
In compagnia dell’amico Johann Karl Baehr (1801-1869), pittore di origine lettone conosciuto durante le lezioni nell’a telier di Jean Victor Bertin, Corot intraprende, nel settembre del 1825, il suo primo viaggio in ltalia, scendendo a tappe attraverso la Svizzera e le Alpi, in direzione di Roma. I due amici giungono a destinazione a dicembre e si stabiliscono, inizialmente, nel quartiere degli stranieri, in un palazzo davanti Trinità dei Monti. Piove e fa fresso, non appena arrivato, l’artista si procura tutto quello che può essergli utile per il suo mestiere d’artista e per potersi dedicare totalmente agli studi dal vero. Egli sceglie i luoghi più noti, quelli divenuti immortali grazie al ricordo dei grandi artisti, Poussin, al di sopra di tutti, verso il quale Corot nutre una vera e propria dedizione e a cui rende omaggio seguendone le “leggendarie passeggiate”.
Dintorni di Frascati
I soggetti scelti, così come la prospettiva e gli schemi compositivi, rispettano il repertorio tradizionale dei vedutisti.
Dintorni Frascati
L’artista alterna, così, le sedute di lavoro en plein air e le esercitazioni nello studio della figura con le serate al Caffè Greco, in compagnia di Théodore Caruelle d’Aligny e Edouard Bertin, Léopold Robert, Jean-Victor Schnetz, Guillaume, Bodinier, Prosper Barbot, Louis-Auguste Lapito, Heinrich Reinhold e Ernst Fries. Molti sono gli studi dal vero che egli esegue nel corso di queste escursioni, eseguendo schizzi di disegno con linee leggere in gesso, per poi rendere il colore con una lieve velatura: in tal modo appaiono molte delle località che descrivono il suo itinerario tuscolano il lago di Albano, Rocca di Papa, Ariccia, Genzano, Frascati, luoghi che suscitano nell’artista sensazioni molto intense, consentendogli di abbandonare lo stile rigido delle vedute romane per giungere a uno stile più indipendente e con più libertà espressiva. 
Lago di Albanao
Nei primi mesi del 1827, Corot è nuovamente a Roma, intento a dipingere due quadri en pendant da inviare al Salon, raffiguranti una Veduta di Narni e la Campagna romana, L’artista attende la primavera per riprendere i viaggi, compiendo diverse escursioni a Olevano, Marino, Tivoli, insieme all’amico Léon François Antoine Fleury.

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