NUTRIRE L'IMPERO, L'ALIMENTAZIONE AI TEMPI DEI ROMANI IN MOSTRA ALL'ARA PACIS
Pani di Ercolano |
UN MONDO GIA’GLOBALIZZATO E DELOCALIZZATO A
seguito della pax romana, intorno al bacino del Mediterraneo si determinò
quella che oggi chiameremmo la prima “globalizzazione dei consumi" con relativa "delocalizzazione della produzione"
dei beni primari. In età imperiale i romani bevevano in grandi
quantità vini prodotti in Gallia, a Creta e a Cipro, oppure, se ricchi, i
costosi vini campani; consumavano olio che giungeva per mare dall’odierna
Andalusia; amavano il miele greco e soprattutto il garum, il condimento
che facevano venire dall'Africa, dall'Oriente mediterraneo, dal lontano Portogallo, ma anche dalla vicina
Pompei. Ma, soprattutto, il pane che mangiavano ogni giorno era un prodotto
d'importazione, fatto con grano trasportato via mare su grandi navi dall'Egitto
e dall’Africa: Libia e Tunisia in primis.
Ricostruzione nave Ponderaria, Museo Torgiano |
ANFORE COME TETRAPACK La mostra affronta
anche i temi della distribuzione
"di massa" e del consumo
alimentare nei diversi ceti sociali in due luoghi per molti versi emblematici:
Roma, la più vasta e popolosa
metropoli dell'antichità, e l’area vesuviana, con particolare riguardo a
Pompei, Ercolano e Oplontis, fiorenti centri campani. Spazio anche alla
distribuzione gratuita di alcuni beni alimentari: alla plebe urbana e romana era,
infatti, riconosciuto un privilegio
unico: quello di condividere i beni della conquista, dapprima solo grano, ma dal
III secolo d.C. anche olio, vino e carne.
Tesoro di Moregine, Pompei |
I FLUSSI ALIMENTARI La mostra fa un grande
riscorso alla multimedialità. Una grande carta geografica animata del mondo
antico ci introduce al tema del movimento
delle merci con i principali flussi alimentari dei beni a lunga conservazione - grano, olio,
vino e garum. Ricostruito in digitale il porto di Traiano. Ampio spazio anche alla lavorazione degli alimenti primari, della loro confezione in anfore caratteristiche
per ogni prodotto, i primi tetrapack della stoia che anche allora erano
contenitori monouso.
DALLO STREET FOOD AL TRICLINIO Il consumo
delle merci e dei prodotti alimentari che poteva avvenire sia in luoghi
pubblici, come le popinae e i thermopolia, gli antichi
"bar" o "tavole calde" in cui romani e pompeiani
consumavano il "cibo di
strada", sia nei raffinati triclinia (sale
da pranzo in cui i commensali mangiavano stando semidistesi su tipici lettini
da banchetto) del ceto abbiente. Esposizioni di resti di cibo da
Ercolano aiuteranno a comprendere la qualità dei consumi in un ricco centro campano.
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