NUTRIRE L'IMPERO, L'ALIMENTAZIONE AI TEMPI DEI ROMANI IN MOSTRA ALL'ARA PACIS

Pani di Ercolano
Nutrire il Pianeta, Milano Expo 2015, chiama e L'Ara Pacis di Roma risponde con la mostra Nutrire L’impero.  Cosa e come mangiavano gli antichi romani? Come trasportavano migliaia di tonnellate di provviste dai più remoti angoli della terra? Come facevano a farle risalire lungo il Tevere fin nel cuore della città? E come le conservavano durante tutto l'anno? A queste e a tante altre curiosità risponderà la mostra Nutrire l’Impero. Storie di alimentazione da Roma e Pompei” ospitata dal Museo dell’Ara Pacis di Roma dal 2 luglio al 15 novembre 2015.

UN MONDO GIA’GLOBALIZZATO E DELOCALIZZATO A seguito della pax romana, intorno al bacino del Mediterraneo si determinò quella che oggi chiameremmo la prima “globalizzazione dei consumi" con relativa "delocalizzazione della produzione" dei beni primari. In età imperiale i romani bevevano in grandi quantità vini prodotti in Gallia, a Creta e a Cipro, oppure, se ricchi, i costosi vini campani; consumavano olio che giungeva per mare dall’odierna Andalusia; amavano il miele greco e soprattutto il garum, il condimento che facevano venire dall'Africa, dall'Oriente mediterraneo,  dal lontano Portogallo, ma anche dalla vicina Pompei. Ma, soprattutto, il pane che mangiavano ogni giorno era un prodotto d'importazione, fatto con grano trasportato via mare su grandi navi dall'Egitto e dall’Africa: Libia e Tunisia in primis.
 
Ricostruzione nave Ponderaria, Museo Torgiano

ANFORE COME TETRAPACK La mostra affronta anche i temi della distribuzione "di massa" e del consumo alimentare nei diversi ceti sociali in due luoghi per molti versi emblematici: Roma, la più vasta e popolosa metropoli dell'antichità, e l’area vesuviana, con particolare riguardo a Pompei, Ercolano e Oplontis, fiorenti centri campani. Spazio anche alla distribuzione gratuita di alcuni beni alimentari: alla plebe urbana e romana era, infatti,  riconosciuto un privilegio unico: quello di condividere i beni della conquista, dapprima solo grano, ma dal III secolo d.C. anche olio, vino e carne.


Tesoro di Moregine, Pompei
 A fianco di oggetti e reperti archeologici come i pani di Ercolano o il Tesoro di Moregine, un servizio d’argento proveniente da Pompei che esposto a New York fa tappa all’Ara Pacis prima di tornare nei depositi della sovrintendenza pompeiana.

I FLUSSI ALIMENTARI La mostra fa un grande riscorso alla multimedialità. Una grande carta geografica animata del mondo antico ci introduce al tema del movimento delle merci con i principali flussi alimentari dei beni a lunga conservazione - grano, olio, vino e garum. Ricostruito in digitale il porto di Traiano. Ampio spazio anche alla lavorazione degli alimenti primari, della loro confezione in anfore caratteristiche per ogni prodotto, i primi tetrapack della stoia che anche allora erano contenitori monouso.

DALLO STREET FOOD AL TRICLINIO  Il consumo delle merci e dei prodotti alimentari che poteva avvenire sia in luoghi pubblici, come le popinae e i thermopolia, gli antichi "bar" o "tavole calde" in cui romani e pompeiani consumavano il "cibo di strada", sia nei raffinati triclinia (sale da pranzo in cui i commensali mangiavano stando semidistesi su tipici lettini da banchetto) del ceto abbiente. Esposizioni di resti di cibo da Ercolano aiuteranno a comprendere la qualità dei consumi in un ricco centro campano.

 L’esposizione, ideata in occasione dell’EXPO 2015, è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’Assessorato a Roma produttiva e Città Metropolitana e da EXPO con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e della Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia

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