1191 IL VENERDI SANTO A TUSCOLO


(…) Ed in tal guisa a’ 12 d’Aprile dell’anno 1191 nel Venerdi Santo fù abolita quella nobile , e antica Città, che per lo spazio di 1340. anni in circa s'era mantenuta Republica , in cerca s’ era stata Rocca, ed era stata Rocca inespugnabile de' rinomati Conti di Tuscolo.
Tuscolo, ricostruzione ideale di Mario Titi
Così narra la distruzione del Tusculo il tusculano d. Domenico Barnaba Mattei, nelle Memorie istoriche dell'antico Tusculo oggi Frascati, dedicate ai conservatori e consiglieri di questa città, e pubblicate in Roma nel 1711 colle stampe del Buagni. Il cav. Canina a pag. i2 e seg. ci dà erudite notizie bibliografiche delle opere e degli autori che trattarono dell' antico Tusculo. In quanto al giorno preciso dell' eccidio del Tusculo gli altri scrittori sono discrepanti, dichiarandolo tutti nel mese di aprile, ed alcuno al primo giorno di esso. Il Novaes nella vita di Celestino III, dice che a' 5 aprile, primo giorno dopo Pasqua, il Papa incoronò Enrico 'VI, il quale rilasciandogli il Tusculo, nel seguente martedì l'abbandonò ai romani che barbaramente lo distrusero. Conviene su quest'epoca l'annalista Rinaldi, ed aggiunge- averlo meritato per gl' ignominiosi trattamenti fatti per l' addietro dai conti Tusculani alla Sede apostolica. Narra inoltre che ciò seguì con molta misericordia, poiché sebbene non restasse pietra sopra pietra, salvi ne furono gli abitanti che si fecero uscire innocui; e che per coltivare i loro terreni, si ritirarono alla Molara, a Rocca di Papa, a Rocca Spergiura detta poi con miglior vocabolo Rocca Priora, al castello di s. Cesario poco lungi da Grottaferrata , ed altri ne' sobborghi dell' esterminata città, ne' quali fu trasportata la sede episcopale; il quale luogo volgarmente si dice Frascati, così chiamato perché furono tagliati rami d'alberi per cuoprire le capanne, le Mistiche abitazioni, ed i tuguri fatti di legno per abitazione dei tuscolani ivi stabilitisi. Altri dicono che i tusculani scampati dall'eccidio, parte si ricoverarono nelle vicine terre, e molti annidaronsi intorno alle chiese di s. Sebastiano martire, e di s. Maria nella pendice del monte rivolta a Roma, nella contrada nominata Frascata, donde ebbe origine la moderna città di Frascati. Non solo il cav. Canina ed il Nibby riportano tali volgari opinioni sull'origine del nome della città, ma osservano che il luogo ove si ricovrarono i profughi tusculani già denotavasi collo stesso vocabolo molto tempo avanti per più di tre secoli, e più volte si ricorda dagli scrittori dei tempi bassi, con la distinzione di Frascata. (…)

Da Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri, Gaetano Moroni 1844


 

 

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