VILLA FALCONIERI, IL COMITATO INCONTRA IL COMMISSARIO PREFETTIZIO BRUNO STRATI



Villa Falconieri i suoi giardini ed i terreni circostanti
La storia è nota ma oggi vorrei tracciare un bilancio alla luce delle notizie giunte ieri (12 settembre )dal Commissario Straordinario di Frascati, Bruno Strati. Ovvero che entro settembre si giungerà ad un accordo sulle aperture della Villa. Cosa che a gran voce solo il Comitato civico per Villa Falconieri ha richiesto ormai da circa un anno e più. Che il Comune ieri, dopo quasi un anno di richieste del Comitato civico per Villa Falconieri, abbia incontrato il Demanio a pochi giorni dalla nota inoltrata al Commissario Straordinario e ci abbia incontrati è una notizia di rilievo. Siamo lieti che il Dr. Strati si sia dichiarato interessato e che si sia impegnato a riconoscere al Comitato civico per Villa Falconieri  un ruolo centrale nella gestione degli spazi di visita e aperture alla cittadinanza della Villa Falconieri.

L’ANTEFATTO
Villa Falconieri è la più antica tra le ville tuscolane realizzata su disegni borrominiani e la sola villa di proprietà dello Stato che insiste sul territorio frascatano, le altre infatti, sono di famiglie private o alberghi. Ma per oltre un anno né il Comune né la maggioranza consiliare, capitanata dal PD hanno mosso un dito a favore di questo gioiello architettonico, pittorico e paesaggistico. La storia è nota ma oggi vorrei tracciare un bilancio di quest’ ultimo anno di attività.
La villa da decenni era assegnata al Ministro della Istruzione, Università e Ricerca:  come sede del Cede, prima, e dell’INVALSI poi negli ultimi 15 anni. Nell’Agosto 2015 l’Invalsi ha lasciato la villa riconsegnandola al Demanio dello Stato. L’ha lasciata in condizioni disastrose come lentamente abbiamo verificato noi del Comitato civico per Villa Falconieri  insieme all’Accademia Vivarium Novum. 

LO STATO DELLA VILLA
All’interno vi sono affreschi coperti da carta da parati, casseforti incastonati nelle pitture settecentesche del piano terra, canaline, interruttori elettrici e lampade inchiodati sulle pareti dipinte delle sale del Cardinale. Mobili e reperti archeologici all’interno scomparsi e perduti….
Piano terra, la cassaforte ricavata da una parete rivestita da carta da parati che lascia intravedere le pitture parietali

Particolare della carta da parati sfilacciata sovrapposta agli affreschi

Le bordure di bosso del giardino all'italiana
La situazione all’esterno non era tanto diversa. Nei giardini, a maggio, sterpi e rovi  soffocavano alberi secolari, pratie viottoli. I bossi del giardino all’italiana (perchè poi impiantare un costoso giardino all’italiana dove per secoli c’era il pomario-frutteto), per cui solo 5 anni fa furono stanziati 400 mila euro senza evidenti riscontri, al 90 % secchi e malati. Un impianto idraulico carente, obsoleto e in alcuni tratti vecchio di oltre 40 anni. Nessuna attenzione alle centinaia e centinaia di metri di siepi di bosso e tantomeno per i tassi, nati come sculture arboree che ora sono informi alberi, costosissimi e difficilissimi anche da recuperare secondo l’ars topiaria (potature geometriche) ma anche con una più semplice potatura. 
La statua di Vertumno, acefala, mancante ormai anche dell’arredo architettonico che impreziosiva il panorama e che la rendeva parte integrante dei progetti iniziali di chi immagino e realizzò la villa.
Il laghetto immortalato dai più grandi artisti di tutte le epoche: da Chuvin a De Chirico, da John Singer Sargent a Sartorio, era ridotto ad una rischiosissima palude maleodorante e melmosa.
I Lecci pericolanti, rami fragili, mura di cinta crollate in più punti con gravi rischi anche per tutti coloro che amano passeggiare lungo i sentieri gestiti dalla Comunità montana e dal Parco dei Castelli romani. Istituzioni quest’ultime che per anni non se ne sono curati, salvo chiuderlo a fine maggio, quando tutti i riflettori erano ormai puntati sulla villa. E che secondo indiscrezioni, insieme ad associazioni non meglio identificate vorrebbero prenderne la gestione. 
La villa come era arredata in una foto d'epoca

LA MANCATA ATTENZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
A questa drammatica scena di degrado e fatiscenza l’Amministrazione comunale dall’agosto 2015  non ha dato particolare importanza, ha lasciato correre e solo dopo i primi articoli giornalistici ha mostrato un interessamento, ma naturalmente solo e sempre sui mezzi d’informazione, ma nulla nella pratica degli atti. Nel  Dicembre 2015 non aveva ancora espresso alcuna opinione, né mosso alcun  passo informativo verso l’Agenzia del Demanio, nonostante le molteplici voci della cittadinanza e delle opposizioni, una mozione del Movimento 5 Stelle e le notizie ricorrenti da mesi apparse sulla stampa locale, le pagine Fb e i blog che sottolineavano come la dimora fosse già in fase di concessione a altri enti, Onlus e associazioni, ovvero Herity ed Accademia Vivarium Novum, non ebbero esito.
 Ascoltato l’assordante silenzio del Pd e delle altre forze di maggioranza oltre che dell’Amministrazione i consiglieri Mastrosanti, Gizzi e D’Uffizi indissero un incontro pubblico svoltosi il 12 dicembre.
le immagini piu recenti della bellezza della villa, se non fatte ad uso proprio, sono sottoposte a Copyright incomprensibili

IL COMITATO CIVICO
 All’ incontro erano presenti una cinquantina di cittadini di molteplici schieramenti che decisero di costituire un Comitato civico, apolitico e apartitico, proprio per evidenziare come il bene fosse importante per l’intera città. Al comitato hanno aderito esponenti della società civile, professionisti intellettuali e associazioni del Territorio. Venne cosi nominato un portavoce. Fu creata una pagina Facebook d’informazione e si tentò di avviare un dialogo costruttivo con l’Amministrazione.
Ben presto emerse il totale disinteresse affinché la Villa potesse restare nell’alveo delle istituzioni frascatane. Gli oneri economici che comportava, ovviamente erano apparentemente molti, ma nulla si fece per stimolare il territorio a proporre proposte alternative e autonome e tentare di mantenere il bene in un ambito di valorizzazione sociale, come possibile ai sensi e per gli effetti della legga sul federalismo demaniale. Cosa che oggi sembra invece fare l’Accademia Vivarium novum chiedendo l’aiuto dei frascatani sotto qualsiasi forma.
 Nulla, o quasi in quei mesi si conosceva dei due enti assegnatari Herity e Accademia Vivarium novum.
Il Comitato Civico per Villa Falconieri organizzò il 26 febbraio 2016, un incontro pubblico con l’ex Ministro per i Beni Culturali e attuale direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani), Massimo Bray, a cui furono invitati per vie formali ed informali tutti gli amministratori per dibattere sul tema e capire se potessero esservi vie alternative.
In quell’occasione l’Amministrazione comunale, assente dal dibattito, rilascio un’intervista a Il Messaggero annunciando un grande progetto che non ebbe alcun seguito concreto. Si parlava di progetti vaghi che spaziavano dagli studi sull’idraulica ad un polo scientifico. Solo parole poiché alla verifica dei fatti in quel periodo l’Associazione Frascati Scienza era impegnata alla ricerca di spazi per costruire uno spazio di co-working attiguo ai centri di ricerca e l’Università di Tor Vergata era impegnata sulla riprogettazione del Mercato Coperto  – Sapermercato.
Villa Falconieri ancora una volta orfana di attenzioni, poiché apparentemente incapace di generare flussi economici o più semplicemente perché cosi doveva essere per scelta…
Insomma il Comitato era il solo interessato alle sorti di Villa Falconieri, tutti pronti a godere di musica e panorami ma nessuno oltre ovviamente l’Accademia vivarium novum si poneva il problema degli sviluppi futuri.  Il Comitato Civico dopo aver atteso, invano, un incontro con il Comune nella figura del Sindaco e degli Assessori competenti per più di 1 mese scrisse una prima lettera ai Ministri Giannini, Franceschini, all’Agenzia del Demanio e naturalmente al Sindaco.
Nel frattempo, ovviamente si erano già svolti colloqui informali tra il Comitato l’Accademia Vivarium Novum e con Herity. In data 20 aprile il Comitato civico chiedeva un tavolo di concertazione per la programmazione di un calendario biennale per l’apertura della Villa, in funzione della valorizzazione della stessa per il territorio e, naturalmente, nel rispetto delle Associazioni e Onlus future assegnatarie. Poi arrivò il giorno della sottoscrizione dell’accordo tra Demanio e associazioni assegnatarie.
Il Comitato Civico fu invitato alla Cerimonia di affidamento svoltasi a Villa Falconieri il 5 maggio 2016 alla presenza del Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, dei rappresentanti delle Associazioni affidatarie e del Sindaco di Frascati. Il Sindaco si mostò lieto dell’evento mentre il Direttore dell’Agenzia del Demanio fece pubblico cenno alla volontà cittadina di rendere la villa fruibile, concertando con gli assegnatari tempi e modi, e quindi del Comitato civico per Villa Falconieri come interlocutore nel momento successivo di pianificazione e dell’iter amministrativo di concessione.
Il Comitato civico per Villa Falconieri chiese all’Agenzia del Demanio di poter procedere comunque a un’apertura straordinaria della villa avvenuta il 22 maggio. L’apertura che ha coinvolto l’intero comitato per l’organizzazione e la gestione dell’evento insieme all’Accademia Vivarium Novum, ha avuto un enorme successo. 600 sono stati i cittadini di ogni età che hanno potuto rientrare nella villa dopo 13 anni. Più di 200 i minori accompagnati dai genitori che hanno visto per la prima volta la villa.
Il 23 maggio una nota dell’Agenzia del Demanio pubblicata sul sito istituzionale dello stesso riportava la notizia dell’apertura e ribadiva che la giornata era stata “Una occasione unica per accedere alla bellissima villa tuscolana che non rimarrà isolata grazie ad un calendario di aperture programmate che l’Accademia (Vivarium novum n.d.r.) metterà a punto nelle prossime settimane assieme al Comitato cittadino che da anni ha a cuore la conservazione dell’antico edificio.” Finalmente il  riconoscimento e il coinvolgimento formale del Comitato nelle concertazioni e nelle attività successive di programmazione sulla villa.
Una bella notizia che il Comitato cittadino ancora una volta cercò di condividere con l’Amministrazione Comunale. Il Portavoce del Comitato chiese un incontro con il Sindaco per avere delucidazioni non solo sull’iter procedurale ma anche sull’ effettiva consistenza delle due associazioni assegnatarie. E quali fossero gli impegni che dell’Amministrazione firmando quell’accordo. L’incontro non ebbe esito alcuno e nessuna risposta. Sindaco Pilato? Forse o più semplicemente attento alla famosa massima dantesca “… vuolsi così colà dove si puote e più non dimandare….”. Frase a cui  pare abbiano aderito toalmente le istituzioni frascatane negli incontri romani. Ma chi voleva tutto ciò? Qualche idea c’è e anche qualche traccia giornalistica di plauso dei massimi esponenti del PD sul territorio.
Ancora in quei giorni i consiglieri comunali D’Uffizi e Dessi chiesero in Consiglio Comunale di poter avere visione della documentazione relativa senza esito, come pure vana fu la richiesta di accesso agli atti.
Il 3 giugno il comitato civico con una nuova lettera richiedeva l’istituzione del tavolo di concertazione mentre, previo autorizzazioni del Demanio, insieme all’Accademia Vivarium Novum si organizzavano altri incontri e concerti in Villa resi possibili dall’impegno di alcune associazioni musicali tuscolane specializzati in musica barocca e rinanscimentale come la Ass. Karl Jenkins e La Cappella musicale Duca di York.  Fu interpellata anche la Collegium Artis, e le altre associazioni di musica classica del territorio rinviando al momento in cui si fosse giunti ad un calendario definitivo e certo.
Il Comitato Civico fu convocato nei primi giorni di luglio presso gli uffici legali dell’ Agenzia Regionale del Demanio  in cui  ci venne spiegato che fermo l’impegno di coinvolgere il Comitato si sarebbero dovuti attendere i tempi di finalizzazione amministrativa delle concessioni.


RITARDI E IMPROVVISI RIPENSAMENTI
Il 1 settembre alla ripresa delle attività un nuovo incontro con l’Ufficio legale del Demanio Lazio ci ha informato che il tavolo concertativo e relativo accordo sulle giornate di apertura l’avremmo dovuto sottoscrivere con l’Accademia Vivarium Novum che nel frattempo aveva perfezionato l’iter contrattuale. Insomma anche lì una retromarcia mentre l’Accademia Vivarium Novum con la quale in questi mesi abbiamo sempre avuto una proficua collaborazione ha iniziato, inspiegabilmente a prendere tempo. Dicono che non si sa come procedere…
Cosa sia accaduto nel frattempo naturalmente non si sa alcune le ipotesi.
 Tardivi interessi del Pd locale improvvisamente risvegliatosi viste le precedenti figuracce, dicono alcuni. Interessi di pianificazione economico territoriale che stanno anch’essi giungendo a maturazione nell’area di via Consalvi, dove sta sorgendo il vigneto didattico urbano più grande d’Europa e stranamente ripartiti dopo uno stop di molti anni, in concomitanza con le procedure d’assegnazione della Villa, dicono altri.
Nell’uno o nell’altro caso sarebbero ferite insanabili per la cittadinanza e costituirebbero una ferita insanabile al nostro patrimonio paesaggistico, tutelato proprio da chi poi si candida disinteressatamente a incaricarsi della villa. E il Comitato spera che siano solo false voci di Paese.
E’ di ieri la notizia incoraggiante che il Commissario Straordinario sta ponendo attenzione sulla situazione incontrando prima il Demanio e poi il Comitato. Secondo notizie apparse sulla pagina web ”Osservatorio politico/amministrativo Frascatano” l'apertura al pubblico non sarà sancita attraverso un articolo o una clausola particolare dell'atto di affidamento della Villa all'Accademia Vivarium Novum ma attraverso un protocollo d'intesa che sarà sottoscritto dall'Agenzia del Demanio, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Mibact), l'Accademia Vivarium Novum e il Comune di Frascati, a questo punto rappresentato dallo stesso Dr. Strati. Tale protocollo determinerà e regolamenterà calendario e modalità di accesso alla Villa. Di esso esiste già una prima versione che sarà rivista e ampliata nei prossimi giorni e intenzione del Commissario sarebbe quella di riuscire a concludere il tutto e firmare il documento entro la fine di settembre.”
Che il Comune ieri, dopo quasi un anno di richieste del Comitato civico, abbia incontrato il Demanio  a pochi giorni dalla nota inoltrata dal Comitato al Commissario Straordinario e che ci abbia incontrati è una notizia di rilievo. Siamo lieti che il Dr. Strati si sia dichiarato interessato e che si sia impegnato a riconoscere al Comitato come interlocutore con un ruolo centrale nella valorizzazione, come l’Accademia Vivarium novum spesso ci ha riconosciuto, e la gestione degli spazi di visita e aperture alla cittadinanza della Villa Falconieri.


Commenti

  1. Che storia triste ed emblematica dei nostri tempi. Va in rovina un patrimonio artistico invidiato da titto il mondo. Grazie infinite per tutta l'attività che state svolgendo e speriamo in un epilogo positivo

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