VILLA FALCONIERI, IL COMITATO INCONTRA IL COMMISSARIO PREFETTIZIO BRUNO STRATI
Villa Falconieri i suoi giardini ed i terreni circostanti |
L’ANTEFATTO
Villa Falconieri è la più antica tra le ville tuscolane
realizzata su disegni borrominiani e la sola villa di proprietà dello Stato che
insiste sul territorio frascatano, le altre infatti, sono di famiglie private o
alberghi. Ma per oltre un anno né il Comune né la maggioranza consiliare,
capitanata dal PD hanno mosso un dito a favore di questo gioiello
architettonico, pittorico e paesaggistico. La storia è nota ma oggi vorrei
tracciare un bilancio di quest’ ultimo anno di attività.
La villa da decenni era assegnata al Ministro della
Istruzione, Università e Ricerca: come sede
del Cede, prima, e dell’INVALSI poi negli ultimi 15 anni. Nell’Agosto 2015
l’Invalsi ha lasciato la villa riconsegnandola al Demanio dello Stato. L’ha
lasciata in condizioni disastrose come lentamente abbiamo verificato noi del
Comitato civico per Villa Falconieri
insieme all’Accademia Vivarium Novum.
LO STATO DELLA VILLA
All’interno vi sono affreschi coperti da carta da parati, casseforti
incastonati nelle pitture settecentesche del piano terra, canaline,
interruttori elettrici e lampade inchiodati sulle pareti dipinte delle sale del
Cardinale. Mobili e reperti archeologici all’interno scomparsi e perduti….
Piano terra, la cassaforte ricavata da una parete rivestita da carta da parati che lascia intravedere le pitture parietali |
Particolare della carta da parati sfilacciata sovrapposta agli affreschi |
Le bordure di bosso del giardino all'italiana |
La situazione all’esterno non era tanto diversa. Nei
giardini, a maggio, sterpi e rovi soffocavano alberi secolari, pratie viottoli.
I bossi del giardino all’italiana (perchè poi impiantare un costoso giardino
all’italiana dove per secoli c’era il pomario-frutteto), per cui solo 5 anni fa
furono stanziati 400 mila euro senza evidenti riscontri, al 90 % secchi e
malati. Un impianto idraulico carente, obsoleto e in alcuni tratti vecchio di
oltre 40 anni. Nessuna attenzione alle centinaia e centinaia di metri di siepi
di bosso e tantomeno per i tassi, nati come sculture arboree che ora sono
informi alberi, costosissimi e difficilissimi anche da recuperare secondo l’ars
topiaria (potature geometriche) ma anche con una più semplice potatura.
La statua di Vertumno, acefala, mancante ormai anche dell’arredo
architettonico che impreziosiva il panorama e che la rendeva parte integrante
dei progetti iniziali di chi immagino e realizzò la villa.
Il laghetto immortalato dai più grandi artisti di tutte le
epoche: da Chuvin a De Chirico, da John Singer Sargent a Sartorio, era ridotto
ad una rischiosissima palude maleodorante e melmosa.
I Lecci pericolanti, rami fragili, mura di cinta crollate in
più punti con gravi rischi anche per tutti coloro che amano passeggiare lungo i
sentieri gestiti dalla Comunità montana e dal Parco dei Castelli romani. Istituzioni
quest’ultime che per anni non se ne sono curati, salvo chiuderlo a fine maggio,
quando tutti i riflettori erano ormai puntati sulla villa. E che secondo
indiscrezioni, insieme ad associazioni non meglio identificate vorrebbero
prenderne la gestione.
La villa come era arredata in una foto d'epoca |
LA MANCATA ATTENZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
A questa drammatica scena di degrado e fatiscenza l’Amministrazione
comunale dall’agosto 2015 non ha dato
particolare importanza, ha lasciato correre e solo dopo i primi articoli
giornalistici ha mostrato un interessamento, ma naturalmente solo e sempre sui
mezzi d’informazione, ma nulla nella pratica degli atti. Nel Dicembre 2015 non aveva ancora espresso
alcuna opinione, né mosso alcun passo
informativo verso l’Agenzia del Demanio, nonostante le molteplici voci della
cittadinanza e delle opposizioni, una mozione del Movimento 5 Stelle e le
notizie ricorrenti da mesi apparse sulla stampa locale, le pagine Fb e i blog che
sottolineavano come la dimora fosse già in fase di concessione a altri enti, Onlus
e associazioni, ovvero Herity ed Accademia Vivarium Novum, non ebbero esito.
Ascoltato l’assordante
silenzio del Pd e delle altre forze di maggioranza oltre che
dell’Amministrazione i consiglieri Mastrosanti, Gizzi e D’Uffizi indissero un
incontro pubblico svoltosi il 12 dicembre.
le immagini piu recenti della bellezza della villa, se non fatte ad uso proprio, sono sottoposte a Copyright incomprensibili |
IL COMITATO CIVICO
All’ incontro erano
presenti una cinquantina di cittadini di molteplici schieramenti che decisero
di costituire un Comitato civico, apolitico e apartitico, proprio per
evidenziare come il bene fosse importante per l’intera città. Al comitato hanno
aderito esponenti della società civile, professionisti intellettuali e
associazioni del Territorio. Venne cosi nominato un portavoce. Fu creata una
pagina Facebook d’informazione e si tentò di avviare un dialogo costruttivo con
l’Amministrazione.
Ben presto emerse il totale disinteresse affinché la Villa
potesse restare nell’alveo delle istituzioni frascatane. Gli oneri economici
che comportava, ovviamente erano apparentemente molti, ma nulla si fece per
stimolare il territorio a proporre proposte alternative e autonome e tentare di
mantenere il bene in un ambito di valorizzazione sociale, come possibile ai
sensi e per gli effetti della legga sul federalismo demaniale. Cosa che oggi
sembra invece fare l’Accademia Vivarium novum chiedendo l’aiuto dei frascatani
sotto qualsiasi forma.
Nulla, o quasi in quei
mesi si conosceva dei due enti assegnatari Herity e Accademia Vivarium novum.
Il Comitato Civico per Villa Falconieri organizzò il 26
febbraio 2016, un incontro pubblico con l’ex Ministro per i Beni Culturali e
attuale direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani),
Massimo Bray, a cui furono invitati per vie formali ed informali tutti gli
amministratori per dibattere sul tema e capire se potessero esservi vie
alternative.
In quell’occasione l’Amministrazione comunale, assente dal
dibattito, rilascio un’intervista a Il Messaggero annunciando un grande
progetto che non ebbe alcun seguito concreto. Si parlava di progetti vaghi che
spaziavano dagli studi sull’idraulica ad un polo scientifico. Solo parole poiché
alla verifica dei fatti in quel periodo l’Associazione Frascati Scienza era
impegnata alla ricerca di spazi per costruire uno spazio di co-working attiguo
ai centri di ricerca e l’Università di Tor Vergata era impegnata sulla riprogettazione
del Mercato Coperto – Sapermercato.
Villa Falconieri ancora una volta orfana di attenzioni,
poiché apparentemente incapace di generare flussi economici o più semplicemente
perché cosi doveva essere per scelta…
Insomma il Comitato era il solo interessato alle sorti di
Villa Falconieri, tutti pronti a godere di musica e panorami ma nessuno oltre
ovviamente l’Accademia vivarium novum si poneva il problema degli sviluppi futuri. Il Comitato Civico dopo aver atteso, invano,
un incontro con il Comune nella figura del Sindaco e degli Assessori competenti
per più di 1 mese scrisse una prima lettera ai Ministri Giannini, Franceschini,
all’Agenzia del Demanio e naturalmente al Sindaco.
Nel frattempo, ovviamente si erano già svolti colloqui
informali tra il Comitato l’Accademia Vivarium Novum e con Herity. In data 20
aprile il Comitato civico chiedeva un tavolo di concertazione per la
programmazione di un calendario biennale per l’apertura della Villa, in
funzione della valorizzazione della stessa per il territorio e, naturalmente,
nel rispetto delle Associazioni e Onlus future assegnatarie. Poi arrivò il
giorno della sottoscrizione dell’accordo tra Demanio e associazioni assegnatarie.
Il Comitato Civico fu invitato alla Cerimonia di affidamento
svoltasi a Villa Falconieri il 5 maggio 2016 alla presenza del Direttore
Generale dell’Agenzia del Demanio, dei rappresentanti delle Associazioni
affidatarie e del Sindaco di Frascati. Il Sindaco si mostò lieto dell’evento
mentre il Direttore dell’Agenzia del Demanio fece pubblico cenno alla volontà cittadina
di rendere la villa fruibile, concertando con gli assegnatari tempi e modi, e
quindi del Comitato civico per Villa Falconieri come interlocutore nel momento
successivo di pianificazione e dell’iter amministrativo di concessione.
Il Comitato civico per Villa Falconieri chiese all’Agenzia
del Demanio di poter procedere comunque a un’apertura straordinaria della villa
avvenuta il 22 maggio. L’apertura che ha coinvolto l’intero comitato per l’organizzazione
e la gestione dell’evento insieme all’Accademia Vivarium Novum, ha avuto un
enorme successo. 600 sono stati i cittadini di ogni età che hanno potuto
rientrare nella villa dopo 13 anni. Più di 200 i minori accompagnati dai
genitori che hanno visto per la prima volta la villa.
Il 23 maggio una
nota dell’Agenzia del Demanio pubblicata sul sito istituzionale dello stesso
riportava la notizia dell’apertura e ribadiva che la giornata era stata “Una
occasione unica per accedere alla bellissima villa tuscolana che non rimarrà
isolata grazie ad un calendario di aperture programmate che l’Accademia (Vivarium
novum n.d.r.) metterà a punto nelle prossime settimane assieme al Comitato
cittadino che da anni ha a cuore la conservazione dell’antico edificio.” Finalmente
il riconoscimento e il coinvolgimento
formale del Comitato nelle concertazioni e nelle attività successive di
programmazione sulla villa.
Una bella notizia
che il Comitato cittadino ancora una volta cercò di condividere con
l’Amministrazione Comunale. Il Portavoce del Comitato chiese un incontro con il
Sindaco per avere delucidazioni non solo sull’iter procedurale ma anche sull’
effettiva consistenza delle due associazioni assegnatarie. E quali fossero gli
impegni che dell’Amministrazione firmando quell’accordo. L’incontro non ebbe
esito alcuno e nessuna risposta. Sindaco Pilato? Forse o più semplicemente
attento alla famosa massima dantesca “… vuolsi così colà dove si puote e più
non dimandare….”. Frase a cui pare
abbiano aderito toalmente le istituzioni frascatane negli incontri romani. Ma
chi voleva tutto ciò? Qualche idea c’è e anche qualche traccia giornalistica di
plauso dei massimi esponenti del PD sul territorio.
Ancora in
quei giorni i consiglieri comunali D’Uffizi e Dessi chiesero in Consiglio Comunale
di poter avere visione della documentazione relativa senza esito, come pure
vana fu la richiesta di accesso agli atti.
Il 3 giugno il comitato civico con una nuova lettera
richiedeva l’istituzione del tavolo di concertazione mentre, previo autorizzazioni
del Demanio, insieme all’Accademia Vivarium Novum si organizzavano altri
incontri e concerti in Villa resi possibili dall’impegno di alcune associazioni
musicali tuscolane specializzati in musica barocca e rinanscimentale come la
Ass. Karl Jenkins e La Cappella musicale Duca di York. Fu interpellata anche la Collegium Artis, e le
altre associazioni di musica classica del territorio rinviando al momento in
cui si fosse giunti ad un calendario definitivo e certo.
Il Comitato
Civico fu convocato nei primi giorni di luglio presso gli uffici legali dell’
Agenzia Regionale del Demanio in cui ci venne spiegato che fermo l’impegno di
coinvolgere il Comitato si sarebbero dovuti attendere i tempi di finalizzazione
amministrativa delle concessioni.
RITARDI E
IMPROVVISI RIPENSAMENTI
Il 1 settembre alla ripresa delle attività un nuovo incontro
con l’Ufficio legale del Demanio Lazio ci ha informato che il tavolo
concertativo e relativo accordo sulle giornate di apertura l’avremmo dovuto sottoscrivere
con l’Accademia Vivarium Novum che nel frattempo aveva perfezionato l’iter
contrattuale. Insomma anche lì una retromarcia mentre l’Accademia Vivarium
Novum con la quale in questi mesi abbiamo sempre avuto una proficua
collaborazione ha iniziato, inspiegabilmente a prendere tempo. Dicono che non
si sa come procedere…
Cosa sia accaduto nel frattempo naturalmente non si sa alcune
le ipotesi.
Tardivi interessi del
Pd locale improvvisamente risvegliatosi viste le precedenti figuracce, dicono
alcuni. Interessi di pianificazione economico territoriale che stanno anch’essi
giungendo a maturazione nell’area di via Consalvi, dove sta sorgendo il vigneto
didattico urbano più grande d’Europa e stranamente ripartiti dopo uno stop di
molti anni, in concomitanza con le procedure d’assegnazione della Villa, dicono
altri.
Nell’uno o nell’altro caso sarebbero ferite insanabili per la
cittadinanza e costituirebbero una ferita insanabile al nostro patrimonio
paesaggistico, tutelato proprio da chi poi si candida disinteressatamente a
incaricarsi della villa. E il Comitato spera che siano solo false voci di
Paese.
E’ di ieri la notizia incoraggiante
che il Commissario Straordinario sta ponendo attenzione sulla situazione
incontrando prima il Demanio e poi il Comitato. Secondo notizie apparse sulla
pagina web ”Osservatorio politico/amministrativo Frascatano” l'apertura al
pubblico non sarà sancita attraverso un articolo o una clausola particolare
dell'atto di affidamento della Villa all'Accademia Vivarium Novum ma attraverso
un protocollo d'intesa che sarà sottoscritto dall'Agenzia del Demanio, il
ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Mibact), l'Accademia Vivarium
Novum e il Comune di Frascati, a questo punto rappresentato dallo stesso Dr.
Strati. Tale protocollo determinerà e regolamenterà calendario e modalità di
accesso alla Villa. Di esso esiste già una prima versione che sarà rivista e
ampliata nei prossimi giorni e intenzione del Commissario sarebbe quella di
riuscire a concludere il tutto e firmare il documento entro la fine di
settembre.”
Che il
Comune ieri, dopo quasi un anno di richieste del Comitato civico, abbia
incontrato il Demanio a pochi giorni
dalla nota inoltrata dal Comitato al Commissario Straordinario e che ci abbia
incontrati è una notizia di rilievo. Siamo lieti che il Dr. Strati si sia
dichiarato interessato e che si sia impegnato a riconoscere al Comitato come
interlocutore con un ruolo centrale nella valorizzazione, come l’Accademia
Vivarium novum spesso ci ha riconosciuto, e la gestione degli spazi di visita e
aperture alla cittadinanza della Villa Falconieri.
Che storia triste ed emblematica dei nostri tempi. Va in rovina un patrimonio artistico invidiato da titto il mondo. Grazie infinite per tutta l'attività che state svolgendo e speriamo in un epilogo positivo
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